22 LUGLIO

BIOGRAFIA

GABRIELE MUCCINO ha iniziato la sua carriera dalla regia di cortometraggi e docu-fiction per i programmi Mixer e Ultimo minuto per la Rai, e, successivamente, alla realizzazione di alcuni episodi della soap opera partenopea "Un posto al sole". Diplomatosi al Centro Sperimentale di Cinematografia di Cinecittà, dal 1991 al 1996 partecipa nelle vesti di attore al film "Atto di dolore" di Pasquale Squitieri e alla realizzazione del film collettivo "Intolerance", di cui firma il segmento Max suona il piano.
Il suo primo lungometraggio arriva nel 1998, con la scrittura e la direzione di "Ecco fatto", a cui faranno seguito la regia di alcuni notissimi spot pubblicitari e la campagna di sensibilizzazione contro l’Aids promossa dal Ministero della Salute. L’anno successivo scommette nuovamente sul proprio talento e propone al pubblico l’indimenticato "Come te nessuno mai", film scritto a quattro mani con il fratello Silvio.
Il vero momento di svolta, però, coincide con un enorme atto di coraggio: nel 2001 esce nelle sale "L’ultimo bacio", film sulla crisi di valori e di modelli di una larga parte dell’Italia di quegli anni. L’iconico lungometraggio lo ripaga con la vittoria di un David di Donatello per la regia e con un premio popolare al Sundance Film Festival. Nel 2003 consegna al pubblico "Ricordati di me", amaro ritratto di una famiglia italiana del secondo millennio, premiato con il Nastro d’argento per la sceneggiatura. Dirige poi Will Smith in "La ricerca della felicità" e "Sette anime", che lo consacrano all’attenzione del pubblico internazionale.
Nel 2010, dopo l’enorme successo ottenuto con L’ultimo bacio, arriva nelle sale il sequel "Baciami ancora", cui seguono "Quello che so sull’amore" e "Padri e figlie". Lo scorso anno è tornato a raccontare l’adolescenza con "L’estate addosso".

PHOTO CREDITS: Fabio Loviso