19 LUGLIO
BIOGRAFIA
GIOVANNI VERONESI ha iniziato la sua carriera artistica come attore nel film di Pupi Avati "Una gita scolastica". Dedicatosi quasi immediatamente anche alla sceneggiatura, tra il 1985 e il 1988 firma alcune commedie di successo come "Tutta colpa del paradiso", "Stregati" e "Caruso Paskoski di padre polacco". Nel 1987 esordisce anche nelle vesti di regista dirigendo il film "Marameo". Continua ad occuparsi parallelamente di sceneggiatura e di regia - frutto della sua penna è la stesura di commedie cult come "Vacanze di Natale ’91" e "Anni ’90" - e nel 1993 vince il David di Donatello per il film "Per amore, solo per amore", in cui dirige Diego Abatantuono e Penelope Cruz.
Intraprende un lungo sodalizio artistico con Leonardo Pieraccioni e Massimo Ceccherini, per i quali scrive alcune delle commedie di maggior successo al box office come "I laureati", "Il ciclone", "Fuochi d’artificio", "Il paradiso all’improvviso", "Io & Marylin", senza abbandonare la carriera registica, dirigendo prima "Silenzio si nasce" e successivamente "Viola bacia tutti", "Il mio West" e "Streghe verso Nord". Negli ultimi anni accantona la vis comica dei suoi primi titoli per dedicarsi maggiormente a un’introspezione, anche se leggera, dell’universo giovanile e dei sentimenti umani: nascono così "Che ne sarà di noi", la trilogia "Manuale d’amore", "Genitori & figli - agitare bene prima dell’uso", "L’ultima ruota del carro" e il più recente "Non è un paese per giovani".