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GLASSBOY

Category: Edizione 2020

Pino ha 11 anni, è un bambino come tanti ma a differenza dei suoi coetanei vive da sempre isolato da tutti. A causa di una malattia ereditaria che ne mette a rischio la vita è confinato nella sua grande villa dove vive sotto una campana di vetro, lontano dal mondo che può osservare soltanto attraverso una finestra. Ma nonostante la sua immaginazione e il colorato luna park della sua camera Pino non può che sognare di vivere una vita come gli altri ragazzi e di entrare a far parte degli Snerd, uno sgangherato gruppo di amici unito per la pelle che in sella alle loro velocissime bici vede sfrecciare per le strade del paese. Tutto cambia dopo l’inaspettato incontro con la carismatica Mavi, la leader del gruppo, che lo mette alla prova offrendogli la possibilità di far parte degli Snerd e di aiutarli a rivaleggiare con la Banda avversaria. Animato dal coraggio e da uno sfrenato desiderio di avventura e libertà, il ragazzo intraprende la strada verso l’emancipazione, mettendo alla prova le sue fragilità e le rigide regole di Nonna Helena - intenzionata a far valere le sue convinzioni sul destino del nipote - e dei suoi iperprotettivi genitori, assoggettati alla dispotica nonna. I guai non mancheranno e, aiutato dai suoi nuovi amici, Mavi, Ciccio, Mei e Domenico, dovrà decidere di ingaggiare la sua personale e fondamentale battaglia per dimostrare che anche lui merita una vita come gli altri ragazzi.

Titolo Originale Glassboy
Categoria In concorso
Sezione Elements +10
Tipologia Lungometraggio
Anno di Produzione 2020
Durata 90’
Nazionalità Austria, Italia, Svizzera
Regia di Samuele Rossi
Sceneggiatura Samuele Rossi, Iosella Porto
liberamente ispirato al romanzo Il Bambino di Vetro
di Fabrizio Silei
Fotografia Ariel Salati
Montaggio Marco Guelfi
Scenografia Stefano Giambanco
Costumi Sabrina Beretta
Suono Edgar Iacolenna
Musiche Giuseppe Cassaro
Interpreti principali Andrea Arru
Giorgia Wurth
David Paryla
Loretta Goggi
Massimo De Lorenzo
Giorgio Colangeli
Pascal Ulli
Mia Polemari
Rosa Barbolini
Gabriel Mannozzi De Cristofaro
Stefano Trapuzzano
Luca Cagnetta
Emanuele De Paolis
Stefano Di Via
Prodotto da Emanuele Nespeca, Elena Pedrazzoli, Ebba Sinzinger, Vincent Lucasse

SAMUELE ROSSI 04Samuele Rossi

Samuele Rossi ha studiato Discipline delle Arti e dello Spettacolo all’Università di Pisa, Regia Cinematografica e Televisiva alla European Rosebud Film School a Roma, Screen Writing alla York Film Academy e Filologia Moderna alla Facoltà di Lettere a La Sapienza di Roma.

Esordisce alla regia di lungometraggio nel 2011 con dal titolo LA STRADA VERSO CASA, partecipando a numerosi festival in tutto il mondo (Festival Internazionale del Cinema di Roma, Mostra Internazionale del Cinema di San Paolo) e vincendo diversi premi nazionali. L’anno successivo fonda la società di Produzione Cinematografica Echivisivi.

Nel 2014 esce il suo primo film documentario LA MEMORIA DEGLI ULTIMI, presentato in Anteprima al BIFEST 2014, il film ottiene un ottimo riscontro di critica e pubblico. Nel 2016 realizza il documentario evento INDRO, L’UOMO CHE SCRIVEVA SULL’ACQUA, in collaborazione con Sky Arte e con il supporto del Mibact. Il film è stato tra i finalisti ai Nastri D'Argento Doc 2017. Nello stesso anno esce documentario BIOGRAFIA DI UN AMORE, un film che continua a lavorare sul tema della “memoria” e della perdita. Nel 2018 è produttore di SE DI TUTTO RESTA UN POCO. SULLE TRACCE DI ANTONIO TABUCCHI, film documentario che racconta la vita del grande scrittore italiano e nel 2019, scrive e dirige FUOCO SACRO, Format Tv, produzione originale laEffe, sulla letteratura italiana del ‘900. GLASSBOY è il suo ultimo lavoro. Attualmente è Docente di Regia di Accademia Cinema Toscana e parte del Direttivo del Festival Internazionale dei Popoli.

Dichiarazione regista

“Quando ho cominciato a lavorare a “Glassboy” avevo in mente da un lato alcuni riferimenti ormai

leggendari della cinematografia di genere, in particolare del cinema per ragazzi quali “Stand by me”, “E.T.” o i “Goonies”, dall’altro opere appartenenti al mio background cinematografico europeo, più attento alla forma e alle tematiche sociali. La sfida era davvero nel connubio di questi due mondi: raccontare il mondo ad altezza bambino e al contempo farlo attraverso uno specifico linguaggio di genere, riportandolo in modo netto al centro delle mie intenzioni creative e lavorando prevalentemente nella direzione della fiaba e del realismo magico. Tutto è cominciato quando fra le mie ricerche mi sono imbattuto nel libro di Fabrizio Silei, Il bambino di vetro, a fine 2014.

L’innamoramento è stato immediato. Da quel momento, un lavoro di approfondimento, scrittura e

adattamento con l’obiettivo di calare la dimensione narrativa dell’opera ai giorni d’oggi, modificandone ampiamente personaggi e drammaturgia ma senza volerne tradire i presupposti principali. Ecco perché la storia di Pino mi è rimasta sulla pelle: l’avventura di un bambino di undici anni con una malattia limitante che cerca disperatamente il proprio posto nel mondo. La sua voglia di vivere è così intensa che nemmeno la minaccia della morte può trattenerlo dallo spingersi oltre i propri limiti. Pino, nella prima parte del film, è spesso ripreso dietro qualcosa: uno schermo, la fotocamera del suo telefono, un casco, la fessura di una porta, una tenda, la finestra di una macchina. C'è sempre qualcosa che impedisce a Pino di partecipare a ciò che avviene nel mondo.

All’opposto di questo meccanismo la passione di Pino per i supereroi e per i fumetti, unico veicolo attraverso il quale il bambino, disegnando, cerca di evadere dalla sua realtà per sentirsi parte del mondo esterno. L’immaginazione e la fantasia diventano quindi gli unici modi attraverso cui proiettarsi altrove. In questa oscillazione iniziale si racconta in definitiva il tentativo di Pino di abbattere tutto ciò che lo separa dalla realtà (la finestra, metafora della malattia) per trasformare quello che fino a quel momento ha soltanto immaginato con i fumetti in realtà.

Il fumetto iniziale e finale, a segnare il rapporto tra fantasia e realtà, immaginazione e vita vera, apre e chiude il racconto combinando e mescolando in modo duplice la lettura della storia, dichiarando che quanto visto nel film sia la storia così come Pino stesso l’ha vissuta e raccontata attraverso un fumetto da lui realizzato dove finalmente per la prima volta vita e immaginazione si sovrappongono. 

GLASSBOY è diventata quindi anno dopo anno l’occasione di poter raccontare una storia universale, capace di rendere i bambini protagonisti, senza compromessi, e al contempo di coinvolgere il mondo degli adulti in uno straordinario viaggio a ritroso al tempo della propria infanzia, il luogo delle meraviglie perdute, segni indelebili del nostro viaggio nel mondo.

 

produzione
Solaria Film (Italia)

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Peacock Film (Svizzera)

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Wildart Film (Austria)

distribuzione internazionale
distribuzione italiana
festival contact
MINERVA PICTURES (Italia)
www.minervapicturesinternational.com