LAURA MUSCARDIN Dopo la laurea in storia moderna all’Università “La Sapienza” di Roma con lode, lavora come Stage manager alla Nebreuko Theater Company, Brooklyn, N.Y e segue corsi di produzione e regia all’U.S.C. (University of Southern California). Nel 1992 fonda la Gold Mist una produzione indipendente per documentari e video, con cui ha diretto e prodotto documentari, cortometraggi, e videoclip in Italia e all’estero ottenendo riconoscimenti in diversi festival. Ha lavorato come aiuto regista, assistente alla regia e produzione per cinema, pubblicità e serie televisive. Il suo primo lungometraggio GIORNI è uscito nel 2001, seguito da BILLO, IL GRAN DAKHAAR nel 2008. Entrambi i film sono stati selezionati e premiati a numerosi festival internazionali. Negli anni seguenti ha diretto alcune serie televisive, in Francia i primi episodi de LA VIE EST À NOUS per TF1, in Italia le serie TUTTI PAZZI PER AMORE per Rai1 e MATRIMONI E ALTRE FOLLIE per Canale5. È stata tutor per il programma per filmakers indipendenti Happy Snaps in SudAfrica. Insegna Teoria e Analisi del Linguaggio Cinematografico ed Audiovisivo e Linguaggi multimediali all’Accademia delle Belle Arti Di Roma dove è stata docente per il master di documentario sull’arte. LA GUERRA DI CAM è il suo terzo lungometraggio.
Dichiarazioni del regista "Alla base del film c’è l’esigenza di raccontare la lotta per la sopravvivenza e la predisposizione dell’umanità verso il Male. Di come la malvagità, se lasciata senza un controllo, possa permeare tutti gli aspetti della vita di un essere umano. Quando il trafficante di persone Hog uccide brutalmente sua madre e rapisce sua sorella, Cam si ritrova solo, costretto a sopravvivere in un mondo brutale e a fare i conti, a causa dell’influenza “paterna” del Frate, con il proprio lato oscuro. Il viaggio dell’undicenne Cam si svolge in un mondo oscuro e violento, di solitudine e pericolo. Quel viaggio lo trasforma, lo fa diventare adulto costruendo un ponte tra la memoria di chi è (e da dove viene) e chi può diventare. La nostra intenzione è quella di raccontare una storia forte, sulla sfida, mai esplorata a sufficienza, tra il Bene e il Male. Un classico senza tempo, che prende come riferimento ideale un certo cinema western (un genere che ha affrontato i temi universali e complessi della natura umana e della morale, con una chiarezza e un linguaggio riconoscibile e privo di eccessive ombreggiature), ibridandolo però con il genere distopico e ambientando il “cuore di tenebra” di Cam in uno scenario apocalittico, futuristico, scovato grazie a un enorme lavoro di ricerca location in due splendide regioni italiane poco frequentate dal cinema: la Sicilia e l’Emilia Romagna. Un mondo devastato dalla guerra e la “salvezza al di là del mare” non possono che farci pensare alle scelte di tanti migranti che attraversano il Sahara per giungere in Libia e sono preda di bande armate che vogliono lucrare su quel viaggio della speranza o renderli oggetto delle violenze più inaudite. La luce e i colori naturali dovranno raccontare al tempo stesso una natura contaminata dalla devastazione del mondo, ma che in qualche modo è anche nuovo protagonista al di là dell’uomo. Una natura che cerca di seppellire i resti della civiltà contemporanea".
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