Maximiliano Schonfeld

Maximiliano Schonfeld è nato nel 1982 a Crespo, Entre Ríos, Argentina. Si trasferisce a Buenos Aires dove si diploma all'ENERC (Escuela Nacional de Experimentación y Realización Cinematográfica). Tra il 2011 e il 2012 Maximiliano ha scritto e diretto le serie TV ANDER EGG e EL LOBO (Il lupo). In precedenza ha diretto tre cortometraggi: ESNORQUEL, ENTRELUCES e INVERNARIO. Nel 2012 Maximiliano ha scritto e diretto GERMANIA, prodotto da Pasto con il sostegno dell'INCAA, del Fondo Hubert Bals e del governo di Entre Ríos. GERMANIA è stato premiato con un Premio Speciale della Giuria al Bafici (Buenos Aires Festival Internacional de Cine Independiente) e ha ricevuto i premi Miglior Film e Miglior Regista al Festival Internazionale del Cinema di Punta del Este. Nel 2013 Schonfeld è stato invitato a partecipare al DOX:LAB, programma del Copenhagen Film Festival, per il quale ha diretto il mediometraggio AUSTER, con l'estone Kadri Kõusaar. Nel 2015 ha diretto il suo secondo lungometraggio LA HELADA NEGRA (The Black Frost), con il supporto dell'INCAA e del Doha Institute, presentato in anteprima alla Berlinale nella sezione Panorama. Il film è anche stato selezionato in numerosi festival tra i quali il festival di Tolosa, dell’Avana, di Hong Kong e di Haifa. Nel 2016 Maximiliano ha prodotto e diretto il suo primo documentario LA SIESTA DEL TIGRE con il sostegno dell'INCAA. Il film è stato presentato in anteprima mondiale al Concorso Internazionale DocLisboa Film Festival e successivamente in oltre 20 festival. JESÚS LÓPEZ è il suo terzo lungometraggio di finzione. Attualmente Maximiliano sta scrivendo la serie televisiva VERTIENTES DEL PARANÁ - con Selva Almada, Florencia Álvarez e Alejandro Millán Pastori - e sta lavorando alla post produzione del suo secondo documentario BIG SHADOW.

Dichiarazione del regista

“La morte di Jesús López è sintomatica di un modello di vita nelle città di Entre Ríos. Le fattorie di famiglia sono scomparse e rimane solo un deserto di soia. In una landa desolata, i giovani di oggi cercano di costruire la propria identità, di resistere in un luogo dove il modello neoliberista li lascia esclusi e li costringe a partire per le grandi città. JESÚS LÓPEZ è un film sul dolore collettivo, soprattutto negli adolescenti, e su come in qualche modo questo dolore si materializzi nella routine, negli atti quotidiani. Il dolore innesca anche una costante ricerca del dialogo con l'aldilà, con il mistero, e il distacco diventa in qualche modo l'unica via d'uscita possibile quando la tragedia accade, bruscamente e silenziosamente.”