JOOST VANDEBRUG Joost è un fotografo, regista e documentarista olandese residente a Londra. Dopo gli studi di Belle Arti e Design alla Gerrit Rietveld University di Amsterdam, Vandebrug ha lavorato con Erwin Olaf, sviluppando e rafforzando così la sua passione per la narrazione visiva. Il suo lavoro narrativo ritrae una vivace realtà sociale ed emotiva. Il suo progetto, che segue un gruppo di adolescenti che abitano il sottosuolo di Bucarest fa seguito alla pubblicazione del libro "Cinci Lei". Tra i suoi clienti, V Man, L’Uomo Vogue, Dazed & Confused e Vogue Italia. Recentemente ha girato dei film per Dsquared2, Vogue Italia, Nike, Kid's wear magazine, the Pet Shop Boys e Jamie T. Con i suoi corti ha partecipato ai festival di Rotterdam, Berlino e San Francisco, e ai festival dedicati alla moda di Madrid e Parigi. È stato il protagonista della mostra New Faces a lui dedicata al FOAM Photography Museum di Amsterdam. "Bruce Lee & the Outlaw" è il suo primo documentario.
Dichiarazioni del regista "Sei anni fa, alla stazione ferroviaria nord di Bucarest, ho incontrato un ragazzino che sniffava colla da una bustina. Si chiamava Costel e aveva 14 anni. Ho provato a parlargli e ho chiesto di fotografarlo. Il giorno dopo sono andato nello stesso punto per rincontrarlo, in modo da potergli dare la foto che gli avevo scattato. Per quasi una settimana ho continuato a scattargli foto e portargliele, poi Costel mi ha offerto di mostrarmi dove viveva. [...] Nelle settimane e nei mesi successivi, sono stato presentato ad altri ragazzi come Costel - Nicu, Safta, Liviu e Stefan - che in seguito ho chiamato “The Lost Boys”. Ma prima di poter girare in sicurezza nei tunnel, o persino di esservi ammesso, dovevo incontrare il Boss dei Boss, il re senza corona del sottosuolo: Bruce Lee. [...] Una cosa era certa, non era così tirannico come mi sarei aspettato dal capo degli inferi. Più tardi ho scoperto che Bruce Lee faceva parte della prima generazione di bambini che hanno fatto del sottosuolo la loro casa. Subito dopo la caduta del comunismo, i bambini poterono finalmente sfuggire agli orfanotrofi/carceri in stile dickensiano. Così si dispersero ma solo per ritrovarsi più tardi nel sottosuolo di Bucarest, che forniva almeno un rifugio caldo e l'opportunità di guadagnare qualche soldo. Ma questo nuovo mondo fatto di furti, droga e prostituzione non era certo meglio delle istituzioni in cui questi ragazzi erano cresciuti. Ho documentato il mondo di Bruce Lee e dei suoi ragazzi dall'inizio del 2011. Nel corso degli anni mi hanno raccontato le loro storie potenti e difficili e ho assistito alla crescita di una generazione in un contesto fatto di forti amicizie, gli orfanotrofi, dipendenza dalla droga, rigidi inverni ed estati roventi".
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