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GIFFONI FILM FESTIVAL 2008 - 18.26 July

Sections & Films

LEROY

Category: Edition 2008

Synopsis

Leroy, 17 years old, is German – and black. He wears a big afro, but prefers Mozart to Hip Hop. Leroy’s friends are outsiders as well, Dimi is Greek and Achmed is Palestinian. However they all have girlfriends except Leroy. When cute Eva falls in love with him, nobody is as surprised and confused as Leroy himself. But first love is not always sweet. Eva’s family turns out to be right wing extremists. They even named their Australian parrots after two of Hitler’s generals. Eva’s five skinhead brothers want to give their sister’s black friend a rough talking to, preferably sooner rather than later. Though Leroy does not give up easy. He assembles his friends, fights for his love and, in his own style, revives the Black Power movement of the 70s. His motto: “Funk, not Fascism”.

 

Sinossi

Leroy, 17 anni, è tedesco, ed è di colore. Porta una grossa acconciatura in stile afro, ma preferisce Mozart alla musica hip hop. Anche gli amici di Leroy sono speciali. Dimi è greco, e Achmed è palestinese. In ogni modo, tutti hanno la ragazza, tranne Leroy. Quando la bella e dolce Eva si innamora di lui, nessuno ne è stupito e sorpreso quanto lo stesso Leroy. Ma il primo amore non è sempre semplice. Si scopre infatti che i familiari di Eva sono estremisti di destra. Hanno perfino chiamato i loro pappagalli australiani come due dei generali di Hitler. I cinque fratelli di Eva sono degli skinhead, e vogliono dare al più presto una lezione all’amico nero della sorella. Ma Leroy non intende cedere così facilmente. Così raggruppa i suoi amici, lotta per il suo amore, e rivive a suo modo il movimento Black Power degli anni ‘70. Il suo motto è: “Viva il funk, abbasso il fascismo”.

 

Original Title LEROY
Italian Title LEROY
Category Official Competition
Section Free to Fly
Tipology Feature Film
Duration 89'
Production Year 2007
Nationality Germany
Directed by Armin Völckers
Screenplay Armin Völckers
Script Armin Völckers
Director of photography Tony Mitchell
Editor Marty Schenk
Production Design Christiane Rothe
Costume Design Constanze Hagedorn
Sound Peter Schmidt
Music Ali N. Askin
Main cast Alain Morel (Leroy)
Anna Hausburg (Eva)
Constantin von Jascheroff (Dimi)
Günther Kaufmann (il padre di Leroy/Leroy’s dad)
Eva Mannschott (la madre di Leroy/Leroy’s mom)
Arnel Taci (Achmed)
Produced by Oliver Stoltz

leroy regArmin Völckers
Born in 1963 in West Berlin, he grew up in Rio de Janeiro before returning to Germany with his parents. He studied at the Berlin Academy of Fine Arts from 1983 to 1988, and has exhibited his paintings on more than 50 occasions in Europe and America. He became a freelance screenwriter in 1997 and worked, among others, for the Constantin Film AG. He also worked as a producer of animated series, script editor and creative director for various companies, such as EM.TV and TV-Loonland. He directed his first short film in 2005, LEROY CLEANS UP, which received several awards and appeared in Giffoni Film Festival. He used the same material of this short as basis for his first feature, LEROY.

 

Armin Völckers
Nato nel 1963 a Berlino Ovest, è cresciuto a Rio de Janeiro prima di tornare in Germania coi suoi genitori. Ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Berlino dal 1983 al 1988, e ha esposto i suoi dipinti in più di 50 mostre in Europa e in America. Dal 1997 è uno sceneggiatore freelance e ha lavorato tra gli altri per la Constantin Film AG. È stato anche produttore di serie animate, script editor e direttore creativo per diverse compagnie, come la EM.TV e la TV-Loonland. Nel 2005 ha diretto il suo primo cortometraggio, LEROY CLEANS UP, che ha vinto diversi premi e ha partecipato al Giffoni Film Festival. Ha usato questo corto come base per realizzare LEROY, che è il suo primo lungometraggio.

 

Director’s statement
“I was born in Berlin but I grew up in Brazil. I lived there together with my parents till I was seven. Those early experiences influenced me so much that I couldn’t let them go entirely. In Brazil I was regarded as the European who’s on top of the social system within a country full of grinding poverty and misery. When I returned to Germany I was a misfit – a German who felt Brazilian. […] When we came back to Germany in 1970 my father bought a color TV set. At that time all these existing films were shown on TV. Cool black actors wearing flashy clothes and afros, lots of soul music, crowdy streets […]. That reminded me of Brazil. Maybe because I’ve had enormous problems with other kids and the entire new environment here in Germany. Blaxploitation and those TV series had a huge impact on me because they were my key to the past and Brazil”.

 

Dichiarazioni del regista
“Sono nato a Berlino, ma sono cresciuto in Brasile. Ho vissuto lì insieme ai miei genitori fino ai sette anni. Quelle prime esperienze mi hanno influenzato a tal punto che non ho potuto abbandonarle completamente. In Brasile ero considerato come l’europeo che si trova al punto più alto del sistema sociale in un Paese pieno di povertà e miseria stridenti e dolorose. Quando sono tornato in Germania, ero un disadattato, un tedesco che si sentiva un brasiliano. […] Quando siamo tornati in Germania nel 1970, mio padre ha comprato un televisore a colori. A quel tempo, i film della Blaxploitation erano trasmessi alla televisione. Fantastici attori di colore con abiti sgargianti e pettinature in stile afro, tanta musica soul, strade affollate […]. Tutte quelle cose mi ricordavano il Brasile. Forse perché ho avuto enormi problemi con gli altri ragazzi e con tutto il nuovo ambiente trovato qui in Germania. La Blaxploitation e quelle serie televisive avevano un grande impatto su di me, perché erano la mia chiave per il passato e per il Brasile”.

 

Production
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