Nastia Tarasova
Nata nel 1979 a Polevskoj, in Russia, nella regione di Sverdlovsk. Dal 1996 al 2001 ha studiato giornalismo all’Università Statale degli Urali “Maksim Gorkij”. Nel 2006 si è diplomata in regia presso l’Istituto Statale Russo di Cinematografia (VGIK). Dal 2004 ha lavorato per diversi studi, realizzando per lo più documentari. Ha diretto i cortometraggi MARCHING IN THE WAR (SHAGNUVSHIE V VOINU, 2004), THE OLD DACHA (STARAYA DACHA, 2005), THE LIGHT OF THE WHITE SEA (SVET BELOGO MORYA, 2005), CHILDREN OF THE GREAT LAKE (DETI VELIKOGO OZERA, 2006), NO BORDERS (BEZ GRANIC, 2007), FAITHFUL (VERNAYA, 2008), UNEMPLOYED (BEZROBOTNI, 2009). Nel 2008 ha fondato la casa di produzione Albatross Film Studio. LINAR è il suo primo lungometraggio.
Dichiarazioni della regista
“Oggi, il servizio medico in Russia vive numerosi problemi. Alcuni sono discussi sui media, mentre altri non ricevono alcuna copertura. Molto spesso i medici, i pazienti e i loro parenti sono gli unici a conoscere la verità. In Russia, uno dei problemi medici più importanti e ignoti alla popolazione è quello dei trapianti per bambini. In Russia, il trapianto di organi da un bambino a un altro è vietato dal 1993. La legge stabilisce che solo una persona maggiorenne può essere un donatore. Asportare organi dai bambini, anche con il consenso dei genitori, è un atto perseguito dalla legge. È assolutamente impossibile certificare la morte cerebrale di un bambino e poi trapiantarne gli organi. In Russia, ogni anno cinquemila pazienti hanno bisogno di trapianti, e il 30% sono bambini. La maggior parte di questi bambini muore. I medici specialisti sostengono che il trapianto di fegato da un adulto a un bambino è sicuro fintanto che è eseguito correttamente. Il cuore, tuttavia, può essere trapiantato a un bambino solo da un altro bambino. Non si sa quando il trapianto per bambini diventerà possibile in Russia. Gli specialisti che abbiamo consultato nel corso della ricerca che abbiamo compiuto su questo argomento, elencano un certo numero di ostacoli sulla strada che dovrebbe portare al compimento di questo processo. Uno di questi ostacoli è la carenza di apparecchiature di alta precisione che possano certificare la morte del donatore. Un altro pericolo è l’aumento della corruzione. Nel peggiore dei casi, eliminare il divieto del trapianto per bambini potrebbe provocare sequestri di bambini per avere gli organi. Il sistema deve essere pensato perfettamente prima di essere effettivamente attuato. Purtroppo, la parola ‘perfezione’ è raramente applicabile all’attività del nostro servizio medico. Per di più, il consenso dei genitori è assolutamente necessario per l’utilizzo di organi di un figlio per i trapianti. La nostra società non è pronta per questo. Nessuno firmerebbe una carta per autorizzare l’asportazione degli organi del proprio figlio dopo la morte. Siamo convinti che è tempo di attirare l’attenzione degli spettatori su questo problema. Vogliamo che le acque si smuovano, e pensiamo che i nostri sforzi non saranno vani. Non molto tempo fa, non eravamo neanche a conoscenza di questo grave problema presente nel nostro Paese. Questo finché un chirurgo, che ha eseguito il primo intervento su Linar a Mosca, ci ha mostrato una fotografia di questo bambino. In questa foto, Linar cammina lungo il sentiero di un parco e spinge una pompa gigante su ruote. In seguito, questa storia è diventata letteralmente la nostra ossessione”.
