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SOME MIGHT SAY

Category: Edizione 2018

Sinossi
Aisha è pakistana, indossa il velo come scelta personale. Ahlam è marocchina e si rifiuta di indossare il velo che vede come una limitazione. Nella privacy delle loro stanze, le due amiche provano trucchi, cercano citazioni nel Corano e discutono convinzioni e valori. Le loro opinioni divergenti le conducono a realizzare un progetto scolastico sulle donne che indossano il velo a Barcellona. Il progetto le porterà a riflettere e a rivelare le proprie idee più segrete generando un'evoluzione in entrambe. Un esercizio di comprensione su come il pregiudizio possa avvelenare i nostri punti di vista.

Titolo Originale LO QUE DIRÀN
Categoria In concorso
Sezione GEx Doc
Tipologia Documentario, Lungometraggio
Anno di Produzione 2017
Durata 61'
Nazionalità Spagna
Regia di Nila Núñez Urgell
Sceneggiatura Mar López Zapata
Montaggio Carlos Muñoz, Nila Núñez Urgell
Musiche Alejandra Molina
Prodotto da Jorge Tur

 regista Nila Núñez UrgellNILA NÚÑEZ URGELL
È nata a Barcellona nel 1993. Laureatasi in Media Audiovisivi al Politecnico della Catalogna nel 2015, ha mostrato particolare interesse per il montaggio, la fotografia e i documentari. Allo stesso tempo ha studiato fotografia presso l'ECIB (Barcelona Film School), dove è stata DoP del cortometraggio SAFARI NIGHT. Come progetto finale per l'università, ha girato il suo primo cortometraggio documentario chiamato BARCELONA ON STAGE, premiato al Bibliocurts Festival di Barcellona e all'ArqFest di Mataró. Interessata all'antropologia audiovisiva e ad analizzare e interpretare la realtà attraverso la macchina da presa e il montaggio, ha conseguito un Master in Teoria e pratica del documentario creativo presso l'Università Autonoma della Catalogna, dove ha diretto e filmato LO QUE DIRÁN. Oggi continua a crescere come professionista dell’audiovisivo studiando montaggio video all'Universitat Pompeu Fabra, sempre con lo sguardo rivolto al cinema documentaristico.

Dichiarazione del regista
Anni dell'adolescenza: uno stadio magico e complesso delle nostre vite. Pieno di risate, amore, prime volte, ormoni, voglia di imparare, crescere e disobbedire. Pieno di dubbi, paure e insicurezze: il bisogno di sapere chi sei e cosa vuoi, per allontanarti da casa, per sentirti perso, per cercare un'identità. Un palcoscenico universale che tutti affrontano. Non importa quando, come o dove o senza nulla a che fare con etnie, culture o religioni. Ahlam e Aisha stanno attraversando questo, e allo stesso tempo sono due adolescenti musulmani in una città e in una cultura totalmente diverse da quelle delle loro famiglie. La loro vita è l'incrocio di due realtà parallele: la loro scuola superiore, le strade di Barcellona, gli insegnanti e gli amici; e le loro case, con le loro famiglie profondamente radicate nell'Islam. Anche se le due realtà sembrano essere in disaccordo, le ragazze sentono di essere connesse ad entrambe e che entrambi stiano plasmando la loro personalità. Anche questo accade grazie alla loro amicizia. Le due ragazze sono diverse, nel loro modo di pensare e nel loro modo di essere, tuttavia, sono migliori amiche. Con SOME MIGHT SAY volevamo creare la stessa interconnessione tra il film e lo spettatore. Attraverso la conversazione tra le ragazze, pura e vera, lo spettatore inizia ad entrare in empatia e a comprendere i personaggi, facendo un esercizio di ascolto e accettazione. Il documentario non pretende di indottrinare o imporre un'opinione su alcun problema. Cerca di incoraggiare una riflessione e metter in comunicazione diverse realtà, modi e mentalità: lasciando che lo spettatore scopra le cose che ci uniscono. SOME MIGHT SAY è un film non-fiction sulle contraddizioni e gli opposti guidati da amicizia, amore e comprensione.

 

produzione
UAB - Universitat Autonoma de Barcelona
(Spagna)
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festival contact
Emiliano Trovati (co-regista)
(Italia)
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