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GIFFONI EXPERIENCE 2016 - 15.24 luglio

Sezioni e Film

FACEBOOKISTAN

Category: Edizione 2016

Sinossi
Facebook richiede ai suoi iscritti di essere aperti e connessi, eppure l'azienda Facebook è tutt'altro che aperta e trasparente. Con i suoi 1.4 miliardi di utenti, Facebook è il più grande spazio social del mondo e la società immagazzina un'enormità di dati personali. Probabilmente, Facebook rappresenta il sintomo più evidente di un internet sempre più chiuso e centralizzato, ma anche una rivoluzione sociale con un grande potenziale democratico. FACEBOOKISTAN analizza Facebook da vicino, esplorando il modo in cui diverse individualità ed organizzazioni sono colpite duramente dalle politiche di Facebook e dalle sue condizioni. Il film esamina, attraverso degli esempi concreti, come l'affare Facebook sfidi due principi base della democrazia: il diritto d'espressione e il diritto alla privacy.

Titolo Originale Facebookistan
Categoria In concorso
Sezione GEx Doc
Tipologia Documentario, Lungometraggio
Anno di Produzione 2015
Durata 59'
Nazionalità Danimarca
Regia di Jakob Gottschau
Montaggio Jens Pedersen
Musiche Edmund Jolliffe, Julian Hamlin
Con Mark Zuckerberg
Max Schrems
Peter Øvig Knudsen
Prodotto da Jacob Gottschau, Felicity Willettss

Facebookistan. Portrait of director Jakob GottschauJakob Gottschau 
Jakob Gottschau ha prodotto, negli ultimi 18 anni, numerosi documentari e serie vincitori di diversi premi, e visti in oltre 50 Paesi. Tra questi: Late Lessons from Early Warnings, sulla storia dell'ambiente globale, e Bringing Life to Space, un documentario sul desiderio dell'uomo di stabilirsi nello spazio. Ha inoltre prodotto e diretto la serie 100 Years of Immigration, vincitore di un Oscar come miglior produzione danese dell'anno. Le sue ultime opere sono: Cyberwar, sull'avvento dei social media nei Paesi con governi repressivi;Facebookistan e When the Ice Disappears, una serie in tre parti sull'Artico.

Dichiarazione del regista
“Con questo film intendo comprendere come Facebook controlli il più grande spazio pubblico per discutere del mondo. Per quasi due anni ho lavorato su una serie di documentari che mostrano come Facebook ed i social media diano voce alla gente nei Paesi con governi repressivi. Una sorta di ode ai nuovi mezzi di comunicazione che ha aperto le porte alla comunicazione orizzontale tra le persone. Ma mentre realizzavo questi film, ho cominciato ad interrogarmi sul meccanismo che c'è dietro alcuni di questi giganti statunitensi della tecnologia dell’informazione, soprattutto Facebook. All'epoca, ad un mio caro amico era stato chiuso il suo account su FB perché aveva postato una vecchia foto di hippy nudi e felici. Non ha ricevuto spiegazioni semplicemente perché la società non comunicava coi suoi utenti. Da qui è partita la mia ricerca sulla censura di Facebook, analizzando il modo in cui la società supporti valori democratici quali la libertà di espressione e la privacy. Volevo inoltre scoprire se la società stessa agisse in maniera trasparente ed affidabile”.

Ingresso libero fino ad esaurimento posti, priorità verrà data ai genitori della sezione ELEMENTS +6