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GIFFONI FILM FESTIVAL 1977 - 30 luglio.7 agosto

Sezioni e Film

GLI ERRABONDI

Category: Edizione 1977

Sinossi
Segue le fluttuanti fortune di tre amici nel Giappone feudale che sono ronin: guerrieri senza padrone, che vagano da un castello all'altro, vendendo i loro servizi a qualsiasi signore riempirà le loro ciotole di riso. Questi non sono i YOJIMBO Super Samurai, ma piuttosto i portatori di lancia. L'ironia è che, anche se usano l'ingresso dei servitori, si sentono ancora legati dal codice samurai di Bushido; e questa tensione porta alla tragedia.

Titolo Originale MATATABI
Titolo Italiano GLI ERRABONDI
Categoria In concorso
Sezione Concorso Ufficiale
Tipologia Lungometraggio
Anno di Produzione 1973
Durata 100'
Nazionalità Giappone
Regia di Kon Ichikawa
Sceneggiatura Kon Ichikawa, Shuntarô Tanikawa
Interpreti principali Isao Bitô, Tadao Futami, Ken'ichi Hagiwara

 regista Kon IchikawaKON ICHIKAWA

Kon Ichikawa (20 novembre 1915) è un regista cinematografico giapponese.
Appassionato fin da piccolo di disegno e pittura, ha una rivelazione quando vede sullo schermo i primi cartoni animati di Walt Disney. Decide così, una volta terminati gli studi, di cercare lavoro nell'industria giapponese del cinema d'animazione e, dopo una lunga gavetta come disegnatore anche durante il periodo bellico (era stato respinto alla visita di leva perché di salute cagionevole), esordisce nel 1947 con il mediometraggio a pupazzi animati Musume Dojoji (Una ragazza al tempio di Dojo). Il lavoro non verrà mai proiettato in pubblico per ragioni burocratiche (non aveva avuto il visto di censura preventiva delle autorità di occupazione americana dato che la sua lavorazione era iniziata prima dello sbarco alleato) e la pellicola finisce dimenticata in qualche magazzino. È stata ritrovata solo pochi anni fa e oggi è archiviata presso la Cinémathèque Française.
Nello stesso periodo Ichikawa dirige il suo primo film a soggetto, I fiori si schiudono (Hana hiraku), opera che segna il suo incontro con Natto Wada (pseudonimo di Yumiko Mogi), laureata in letteratura inglese, che sposa nel 1948. Wada ha talento nell'adattare opere letterarie per lo schermo (in Giappone è rarissimo che per il cinema si utilizzi un soggetto originale) e i due cominciano a lavorare insieme, producendo fino al 1965 ben 34 sceneggiature per altrettanti film.
Dal 1950 al 1956 Ichikawa si dedica a una serie di commedie che gli daranno popolarità, senza comunque superare i confini dell'Impero, e gli faranno meritare l'appellativo di "Frank Capra nipponico". La svolta arriva con il successivo Biruma no tategoto (L'arpa birmana), del 1956.
Intanto, in occidente, gli organizzatori dei grandi festival internazionali cominciano a invitare pellicole provenienti da cinematografie lontane e sulla stampa si comincia a parlare di Kurosawa e di Mizoguchi. Quando alla XVII Mostra di Venezia viene proiettata L'arpa birmana, il pubblico che pensava di aver a che fare con l'opera di un "discreto mestierante" si trova invece di fronte a un capolavoro. La giuria, presieduta da Luchino Visconti, per contrasti tra i componenti quell'anno decide di non assegnare il Leone d'oro, ma il film di Ichikawa raccoglie comunque la maggioranza dei consensi.
Il successivo film che arriva in occidente é Enjo: tradotto Conflagrazione (conosciuto, anche, come La fiamma del tormento). Anche questo viene presentato a Venezia (1958) e, pur destando interesse e rispetto, non entusiasma i critici come il precedente.
Nobi (Fuochi nella pianura) (1959) riprende il tema della guerra già descritto con L'arpa birmana, questa volta con immagini ancora più crude e violente. Il film guadagnerà al Festival di Locarno il Pardo d'oro nel 1961.
Dello stesso periodo è Kagi (La chiave) tratto dallo stesso romanzo di Junichiro Tanizaki.
Nel 1962 esce La colpa (Hakai). Nel 1964 Ichikawa decide di non realizzare più film a soggetto.
Dopo un celebratissimo documentario sul Giappone proiettato a Osaka in occasione dell'Expo '70, Ichikawa riprende a lavorare su storie a soggetto e la sua attività copre sia il cinema che la televisione.