Giovedì, 27 Agosto 2020 13:34

Marica Casalinuovo ed Eliana Guerra: X Factor, sogno e poi realtà, musica e parole

Un contenitore di sogni, un po' come #Giffoni50, un po' come tutte quelle cose che accolgono, custodiscono e impreziosiscono: X Factor, sogno e poi realtà, musica e parole, un viaggio di emozioni e occasioni che trovano dimensione. È l’eccellenza della musica in tv che torna su Sky Uno dal 17 settembre con una giuria rinnovata: Emma, Hell Raton, Manuel Agnelli, Mika. “Fabbrica speciale”, proprio come direbbe il giornalista e critico musicale Gino Castaldo, un'occasione di confronto e crescita e un’opportunità unica di musica. Ma come si costruisce un programma come X Factor? La produttrice Marica Casalinuovo e la curatrice Eliana Guerra (entrambe di Fremantle, la società che produce con successo X Factor) hanno provato a raccontarlo ai masterclasser per un incontro appassionato e coinvolgente.

Una curatrice e una produttrice – ha spiegato la Guerra - sono un po' il gatto e la volpe. Il curatore di un programma televisivo si occupa del senso complessivo del programma, del significato di un’edizione. Il produttore supporta il curatore e gestisce le beghe. C’è tanta complicità tra noi, dove finisco io comincia lei e viceversa. Discutiamo tanto, ci confrontiamo, ma le cose belle nascono proprio così”. Uno show a tutto tondo che mette insieme spettacolo e musica, tra effetti speciali e numeri da capogiro. “Quando lanci il primo anno un programma in televisione la casa madre ti chiede di essere aderente alla bibbia, un libro diviso in capitoli che contiene le linee guida da rispettare - ha continuato Marica Casalinuovo - Noi siamo privilegiati, l’ideatore del format ha infatti decretato l’edizione italiana come la più bella del mondo e quindi si fida e si affida completamente a noi”. Un progetto unico nel suo genere, alla ricerca dell’artista pronto a “graffiare” cuore e anima. “La musica è una cosa seria – ha aggiunto Eliana Guerra - Richiede impegno e dedizione, come tutti i mestieri e come ogni cosa nella vita. La musica è anche imperfezione, non scegliamo in base all’intonazione o all’estensione vocale. La cosa più bella è riuscire a vedere sotto quell’imperfezione, sotto quel graffio, cosa c’è”.

Un lavoro intenso e importante. “La cosa più bella del nostro lavoro è stare con i giovani – ha aggiunto la Casalinuovo - Seguirli passo dopo passo, scoprirli e conoscerli. Spesso nemmeno loro sanno cosa sono davvero e quello che vogliono raccontare, siamo privilegiate a poter guardare attraverso i loro occhi la passione e quella fame di musica e in un certo senso sentiamo sempre il bisogno di restituirgli tutto quell’entusiasmo e quella magia”. Come un faro puntato sul talento: “Bisogna alimentare quella capacità con il lavoro, la costanza. Dobbiamo imparare – ha precisato la Guerra - a distinguere il talento, capire che come tutte le cose della vita anche la musica può richiedere del tempo. Il successo non è sempre immediato, quanti artisti hanno avuto partenze, pit stop e ripartenze. È come fare il medico, l’avvocato, possono servire degli anni per venire fuori”. Perché è sempre la costanza e la dedizione la chiave del successo. “Ho cominciato facendo fotocopie e portando caffè – ha spiegato la Guerra ai masterclasser incuriositi dal mestiere di creatore - La passione è cresciuta sul campo, ho rubato con occhi e orecchie e a voi giovani dico di non pretendere tutto e subito perché bisogna avere la giusta pazienza nella vita”. E a chi porta con sé il sogno di diventare il nuovo concorrente della prossima edizione, qualche consiglio: “L’identità della voce è importante, quando chiudiamo gli occhi dobbiamo riuscire a riconoscerla, è questo il segreto”.

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