Giovedì, 02 Maggio 2019 17:17

Il modello Giffoni raccontato agli studenti dell’istituto “D’Ovidio- Nicolardi” di Napoli, Gubitosi ai ragazzi: “Non sottraetevi mai alle nuove sfide”

Quello che succede qui migliora il mondo: è il nostro slogan. Voglio che lo facciate vostro, per guardarvi diversamente, per scoprirvi maturi e capire che quelle che chiamiamo sfide sono cose semplici”. È l’appello del direttore di Giffoni Experience, Claudio Gubitosi, agli studenti della scuola secondaria di primo grado “D’Ovidio-Nicolardi” di Napoli. Ad accoglierlo una platea di docenti e ragazzi che ha ascoltato con attenzione e interesse la storia di una delle principali industrie culturali italiane.

“Anche io ho avuto la vostra età - ha continuato Gubitosi - arriva un giorno in cui non si è né bambini, né adulti. In questo regno di mezzo, a 17 anni, hai una voglia matta di fare qualcosa di impossibile. Ma impossibile per chi e perché? Potete capire che in un paese senza alberghi, ristoranti, taxi, quelli che definiamo comunemente servizi, le difficoltà non sono state poche, ma io immaginavo già come si sarebbe dovuto costruire tutto. Voglio ringraziare il presidente del Consiglio d’Istituto, Nicola Cannavacciuolo, che ha fortemente voluto questo incontro, insieme alla dirigente scolastica Valeria Tripepi”.

Numerosi gli spunti di riflessione che il direttore ha voluto lasciare ai ragazzi, a partire dall’innovativo progetto “Ambassador”. “Anche Giffoni ha i suoi ambasciatori – ha detto – li abbiamo nominati per ripartire dalla base. Il nostro obiettivo principale è mettere al centro i giovani, così lo facciamo in maniera ancora più forte e convinta, sarà compito loro poi portare Giffoni nella loro scuola, città e territorio. Il nostro sistema scolastico è molto forte, giusto per fare un esempio, a San Donà di Piave, in Veneto, abbiamo coinvolto 16mila studenti in quattro giorni di attività”. Altro argomento di cui Gubitosi ha voluto rimarcare l’importanza è il concentrare sapere e conoscenza nel proprio territorio: “Quando i giovani lasciano il proprio paese, il proprio paese muore. Giffoni cerca di individuare quei ragazzi che possono migliorare il mondo in cui vivono. La cultura può dare ricchezza e lavoro e Giffoni deve essere un esempio: un moltiplicatore. Se ce l’ho fatta io perché non potete farcela voi?"

Non è mancato anche un riferimento al Festival, in programma quest’anno dal 19 al 27 luglio: “I ragazzi sono spiriti in costruzione e, a Giffoni, dai 3 anni in su offriamo loro l’occasione di confrontarsi, scegliere, valutare i migliori film in concorso. I nostri giurati non hanno solo una maglia ma anche un badge: questo è un passaggio importante perché è il segno di come la società li riconosca e li rispetti. Sono tantissimi gli artisti che in 49 anni hanno vissuto il Festival, un esempio è Meryl Streep – ha continuato – sono dei veri e propri miracoli, a volte viaggiano per migliaia di chilometri solo per stare con noi, conoscere la bellezza della nostra Regione e confrontarsi con i giurati. È un’occasione unica per incontrare persone irraggiungibili”.

Il direttore Gubitosi ha voluto omaggiare la dirigente scolastica, Valeria Tripepi, delle tre pubblicazioni che - nel corso dell’ultimo anno - sono state realizzate: “Il primo – ha raccontato - “Il Festival”, mette al centro la visione, la missione e l’unicità di Giffoni con ampia e articolata documentazione. Il secondo, “#OltreIlFestival”, presenta le innumerevoli iniziative realizzate durante tutto l’anno, partendo dal territorio e arrivando al mondo. Il terzo, “Giffoni Film Festival 2018”, concentra l’attenzione su un’edizione molto forte e speciale, mai così diversa da tutte quelle che si sono susseguite in questi anni”.

Entusiasta la preside: “Al di là della collaborazione con Giffoni – ha sottolineato - l’elemento più forte è aver dato a noi adulti e a voi ragazzi l’idea che se si ha un sogno si deve combattere, lei Gubitosi ne è una testimonianza vivente. Oggi i ragazzi sono chiusi nel mondo virtuale e sono sfiduciati dai cambiamenti che sembrano così tanto più grandi di loro. Una testimonianza di vita come la sua è importante. Qualsiasi problema la vita vi porti, se avete un’idea sicuramente potrete riuscire a realizzarla”.

A chiudere l’incontro è stata la voce di Gianmarco, 12 anni, che ha letto alla platea uno stralcio della testimonianza del giurato Antonio Martilotti: “Sono venuto a Giffoni non sapendo cosa fare, con chi stare, dove andare, alla fine sono andato via con un nuovo me”. Parole che hanno fatto eco nel cuore di tutti i ragazzi.

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