Il talento di Maurizio Casagrande è riuscito a sfatare anche l'ultimo luogo comune: Babbo Natale, in realtà, non viene da Nord. In una pellicola piacevole e in linea con lo spirito natalizio, l'attore di origini partenopee ha raccontato il clima dicembrino e le bellezze di una Salerno addobbata per le festività per antonomasia.

"Sono rimasto incantato dello sfavillio del capoluogo salernitano", ha raccontato Casagrande. "Ero stato a Roma e a Napoli nell'arco di un paio di giorni e nessuna di queste due metropoli mi aveva fatto sentire realmente in linea con lo spirito natalizio. Giungere a Salerno, viceversa, è stata una rivelazione: in un attimo mi sono risentito bambino e ho avvertito nuovamente il fascino di quel periodo. Paradossalmente, forse come quasi mai accade, ho scritto la sceneggiatura del film partendo dal luogo e adattandone i personaggi. Un procedimento all'inverso che mi ha dato enormi soddisfazioni".

Un lungometraggio incentrato sulle felici eccezioni, dunque, ma in cui non c’è stato affatto spazio per le polemiche e le discriminanti. "La scelta di un titolo dalla così forte connotazione geografica - ha proseguito Casagrande - non ha mai voluto essere uno sterile moto campanilistico. In maniera ben più semplice ho ritenuto corretto sottolineare le origini meridionali del santo da cui ha preso le mosse l’immagine stilizzata di Babbo Natale, il San Nicola patrono di Bari, e in maniera figurata tentare di ricordare a grandi e piccini che le cose belle, come spesso accade di credere, non arrivano obbligatoriamente da posti estranei. Gli aspetti migliori della vita, in realtà, sono a un passo da noi".

Una menzione speciale anche per le protagonisti femminili della pellicola: "Sono attorniato da splendide donne, nella vita e in questa ennesima produzione. Mia figlia India, al secolo la cantante Annalisa Scarrone, ad esempio, è stata una scoperta piacevolissima di cui non mi sono mai pentito, sebbene lei non avesse alle spalle una reale preparazione cinematografica".