Sabato, 29 Luglio 2023 16:32

Il gran finale dei cortometraggi realizzati da Giffoni con le scuole nell’ambito del Piano nazionale Cinema e Immagini

Si conclude oggi la maratona di proiezioni di cortometraggi creati nell’ambito del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola, promosso dal Ministero della Cultura – Direzione Generale cinema e audiovisivo – e dal Ministero dell’Istruzione e del Merito e realizzati da alcuni istituti scolastici italiani in collaborazione con Giffoni.

In Sala Lumiere le classi quarte e quinte della Scuola senza Zaino Marco Polo” di San Donà di Piave hanno raccontato ai Giffoner Elements +6 l’importanza di guardare sempre oltre e seguire i propri sogni. Il loro cortometraggio “Ancillotto”, curato dal team di docenti composto da Elisabetta De Gennaro, Simonetta Pasini, Genny Amadio, Elisa Mattiuzzo e Valentina Bardellotto, in collaborazione con  il dipartimento produzione di Giffoni, fra cui Francesco Petrone regista e Domenico Cuofano che ne ha curato la fotografia e le riprese, illustra come le gesta e l’esempio di Giovanni Ancillotto, importante figura della aviazione italiana durante il primo conflitto mondiale, nato a San Donà di Piave, abbia ispirato una giovane studentessa a realizzare il suo grande desiderio: quello cioè di diventare lei stessa aviatore.

«Siamo arrivati a questo progetto perché a San Donà abbiamo un Hub di Giffoni e già da parecchi anni collaboriamo con l’Ente Autonomo con attività per le scuole superiori - ci racconta Marisa Dariol, dirigente scolastico - Quest’anno abbiamo vinto il bando con i più piccoli e il nostro Istituto è stato il centro dell’organizzazione di una serie di rassegne cinematografiche, dove abbiamo portato i bambini dell’infanzia e della primaria al cinema e abbiamo avuto anche l’occasione di realizzare due cortometraggi. “Uno strano esercito” con i bambini dai 3 anni e “Ancillotto”».

Una storia quella di Ancillotto rivolta soprattutto alle ragazze. «Giovanni Ancillotto è stato un nostro eroe storico - continua la dirigente scolastica - e abbiamo unito il ricordo della sua memoria al lavoro sulla parità di genere. Ciò che è emerso è la figura di questo importante aviatore italiano raccontato dal punto di vista di una giovane ragazza che, ispirata dalla sua vita, non si è fatta intimorire dai limiti della società che considerano certe carriere possibili solo per gli uomini, ma li ha sfidati diventando lei stessa un aviatore. La ragazza, infatti, vede Ancillotto con gli occhi di una persona che può cambiare il mondo e anche lei si sente in grado di farlo grazie a questa ispirazione».

Uno stimolo ad andare oltre i limiti e ad aprirsi al mondo èanche il messaggio del cortometraggio “Aprite quella porta” presentato oggi in Sala Sordi. Un progetto realizzato dallIstituto Comprensivo Romualdo Trifone di Montecorvino Rovella, guidato dal dirigente scolastico Mariateresa Tedesco, e i docenti Antonio Vassallo, Franca Farina, Annarita Paparella e Monica Foglia. Per la produzione di Giffoni Giuseppe Novellino firma la regia del cortometraggio, Francesco Mauro operatore, Veronica Marino è l’aiuto regia e Maria Imperato segretaria di edizione. Andrea Contaldo, insieme a Giuseppe Novellino, si è occupato della formazione e dei casting.

«Abbiamo partecipato a questa iniziativa attraverso il laboratorio Cinelab2 dove abbiamo realizzato questo cortometraggio - spiega Mariateresa Tedesco, dirigente scolastica - Dobbiamo ringraziare Giffoni che ci ha aiutato in questa impresa».

Sei amici all’interno della biblioteca di un convento trovano una lettera scritta da una suora residente del passato. Il testo, più che una confessione, è una richiesta: il nostro destino è nelle vostre mani, per aiutarci risolvete cinque indovinelli.

 

Ad ogni indovinello corrisponde una porta. Ogni volta che un enigma viene risolto, una porta, reale o virtuale, si apre.

Uniti, quindi, i ragazzi cercano di portare a termine la missione assegnatagli. Fra il gruppo c’è anche un bambino, un po’ solitario, che rimane in disparte, il cui aiuto diventa fondamentale per risolvere l’ultimo indovinello. Timido e riservato, il ragazzo, confessa di non essere molto bravo a lavorare con gli altri perché si è sempre sentito deriso ed emarginato. Con molta onestà e compassione il gruppo lo accoglie e gli dimostra il suo affetto. Attraverso la condivisione e l’integrazione emerge il vero messaggio di questo documentario: il destino di ogni individuo viene salvato grazie al supporto degli amici.

«E’ stata un’esperienza magnifica - racconta Giulia Cicatelli che nel corto interpreta Laura la ragazza dietro alla telecamera - Mi ha aperto un mondo fantastico che mi ha portato ad appassionarmi di cinema e teatro».

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