Giovedì, 20 Luglio 2023 12:10

Il totem di famiglia e la difesa delle radici: la giovane Ama riscopre la libertà

Su il sipario, la prima giornata di Festival comincia in Sala Sordi con la proiezione del lungometraggio TOTEM (Germania, Lussemburgo, Olanda 2022). In 93 minuti di pellicola, la regista Sander Burger introduce i giurati ELEMENTS +10 nella storia di Ama, una giovane che dapprima lotta per inseguire le proprie passioni - è una nuotatrice agonista, si prepara con l'amico Thijs ai campionati - e poi per difendere strenuamente le proprie origini. Quando lo sport la travolge e prepara le gare, il suo Senegal è sullo sfondo: conosce le proprie origini ma si sente olandese. La sua vita di nuotatrice, però, affronta un delicato giro di boa. È la svolta: la sua famiglia deve improvvisamente affrontare la deportazione e lei si trova a nuotare nelle proprie fragilità. Non è sola: trova conforto nelle storie fantastiche che sua madre le racconta sulla terra natale e sul magico porcospino che funge da animale totem della famiglia. Ama compie un viaggio alla scoperta di sé e delle radici. Trova la forza necessaria per difendere la famiglia e la propria cultura. È una storia di orgogliosa appartenenza, rivendicazione, lotta. La regola di famiglia è "non andare mai dalla polizia". Ad Ama la impone il papà: "Viviamo a Rotterdam ma non potremmo starci". Ama insegue i suoi sogni, alza la testa solo per vedere quanto manchi dal bordo vasca. Al ritorno dal supermercato, resta impietrita all'angolo della strada. C'è un controllo della polizia per una banale perdita d'acqua nel condominio. Ma nulla è banale per chi deve nascondersi. Il papà è già uscito di casa, altri familiari vengono fermati, non hanno il passaporto. Ama scappa, deve nascondersi. Dorme in un capanno, l'aiuta l'amico Thijs ma la madre è una poliziotta e sulla sua scrivania - proprio sulla scrivania della vicina e amica che la sera prima a cena stava per offrirgli patate - c'è una cartella e un dispaccio interno. "Trovare quella minore immigrata clandestina. Alta priorità". Ama cerca il padre. Non trova lui ma il suo lavoro: non "in ufficio", come le aveva detto, ma "addetto alle pulizie". Inizia una vita nuova, solitaria ma non in vasca. "Consegnati alla polizia, così starai da tua madre" contro "non voglio perché dovrei farmi rintracciare dalla polizia"; "io sono olandese" contro "tu non sei olandese, almeno non per la legge". Comincia una lunga storia: è fatta di "bracciate" su terra ferma, di sospiri, cadute ma anche tanta gioia. C'entra ancora l'acqua, ci sono i soccorritori: "Attenzione, auto 721, padre e figlia sono stati ritrovati". Il viaggio dentro di sé  aiuta a riflettere sulla voce del sangue e delle radici: "Ho sempre pensato di essere olandese - dice Ama in ospedale - ma adesso non ne sono più sicura". L'amico Thijs afferra un microfono e parla alla tv: "Chiediamo di riesaminare il caso. Mandare via dal nostro paese è una cosa da criminali". Va a trovarla in ospedale. "Mi dispiace aver fatto la spia", le dice. Ogni tessera al suo posto, il puzzle dell'amicizia e della felicità si ricompone. Anzi no, manca la tessera madre: la nuova Ama è la vecchia Ama, quella spensierata è a caccia di record, ma adesso ha pure il Senegal nel cuore. Davanti all'ospedale c'è Totem, il porcospino gigante le dà la benedione. Ritorna in vasca, nuota verso la normalità, l'uguaglianza, la libertà.

 

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