Sabato, 04 Febbraio 2023 11:04

“Creare connessioni e osare sempre”: la lezione di Gubitosi al Festival del Management di Milano

Il caso Giffoni. Le storiche collaborazioni con Mediaset e MNcomm. Il sociologo De Masi: “La creatura creata 53 anni fa è una rondine leggera che però sa dove vuole andare”

Il management per Giffoni è la capacità di tessere relazioni, di creare connessioni, ma anche quella di osare, di non avere paura e di fare quelle cose che apparentemente sembrano impossibili, ma che poi, al contrario, si possono realizzare. E’ questo, in sintesi, il messaggio lanciato da Claudio Gubitosi, fondatore di Giffoni, nel corso dell’incontro che si è svolto nell’ambito del Festival del Management in corso di svolgimento presso l’Università Bocconi di Milano. L’evento è organizzato dalla Società Italiana di Management SIMA, che rappresenta la Società Scientifica dei docenti di Management Italiani.

Il direttore Gubitosi ha preso parte ad un laboratorio sul tema “Laboratorio Cinema e Management – Management per l’industria cinematografica: dal film come prodotto ai Festival come eventi per lo sviluppo territoriale e oltre (il caso Giffoni)”. Con lui sono intervenuti Giancarlo Scheri, direttore di Canale5, Umberto Chiaramonte CEO di MNcomm, ed il sociologo Domenico De Masi. Ha coordinato i lavori il professore Mauro Sciarelli, docente di economia e di gestione delle imprese presso l’Università Federico II di Napoli.

Quella di Giffoni – ha detto nel suo intervento Claudio Gubitosi – è davvero una bella storia italiana perché c’è un’origine locale, in un luogo che evoca la Regione Campania, che evoca il Sud dell’Italia ma che poi ha saputo diventare patrimonio universale”.

L’importanza di fare rete e di attivare connessioni, su questo Gubitosi si è soffermato molto nel corso del suo intervento: “Devi trovare – ha aggiunto – chi crede in te anche se non c’è un progetto esecutivo, ma per la qualità delle tue idee. Giffoni senza l’esportazione dei suoi contenuti e dei suoi valori non sarebbe niente ed è proprio per i suoi valori che è riuscito ad arrivare in tutto il mondo. Devi trovare delle aziende e delle persone che lavorano per queste aziende che ti diano opportunità. Come è accaduto con Mediaset con cui abbiamo uno splendido rapporto di collaborazione da oltre 26 anni o con MN con cui lavoriamo dal 1997 e che ci ha consentito di avere i più importanti nomi della scena musicale nazionale ed internazionale”.

La declinazione del management secondo Giffoni è affidata all’intervento del sociologo Domenico De Masi che si conferma profondo conoscitore delle dinamiche di quello che nasce come un festival cinematografico ma che poi si è evoluto fino a diventare factory, industria creativa, incubatore di nuove idee: “Uno degli aspetti principali come in ogni impresa è la presenza del leader – ha detto De Masi – Le caratteristiche che fanno di Gubitosi un leader sono la fantasia e la concretezza. La fantasia è quella con si generano idee inedite, ma non basta perché bisogna poi realizzarle. Ed ecco che entra in ballo la creatività che è la sintesi di fantasia e concretezza. Poi c’è il carisma che è quel quid che quando chiedi a qualcuno di fare qualcosa la ottieni ancor prima ancora di chiedere. Poi c’è l’intelligenza ed in cosa si esplica? Nel riuscire a far condividere la mission che il leader ha in testa. Tutto questo crea un management. Oggi direi andate ai direttori generali, ai tanti manager di andare a Giffoni perché troveranno un management sganciato dal paradigma classico, quello neoliberista, perché lo scopo di Giffoni è la crescita, è la vita, perché Giffoni è immerso in un mood tutto particolare basato sull’estetica e sulla bellezza. Giffoni ha dimostrato che il sottosviluppo non resiste in natura, ma è generato dall’ autolesionismo delle classi dirigenti prima e di tutta la popolazione poi. Giffoni è la conferma di come la cultura possa essere leva dello sviluppo. Ma la particolarità è che tutto questo è stato fatto con leggerezza. Giffoni è una rondine leggera ma che sa dove vuole andare”.

E’ management la storia della collaborazione tra Giffoni e Mediaset ma c’è anche tanto altro. Ne ha parlato Giancarlo Scheri, direttore di Canale 5: “A me e a Mediaset – ha detto – fa piacere di far parte di questa bella storia italiana che è Giffoni. Quello che ci piace di Giffoni è la sua visione della creatività e del cinema perché Giffoni ha portato il cinema nel cuore di tante generazioni di ragazzi. Nel 1994 io facevo un programma per Italia1 che si chiamava Planet. Abbiamo incrociato Giffoni e mi ci sono buttato subito con grande passione. Mi ricordo che all’epoca non c’era tutto quello che poi Gubitosi ha realizzato e perciò montavamo le nostre apparecchiature in un’aula di scuola elementare. Lì giravamo le cose più interessanti grazie ai ragazzi della giuria. Quello che è stato fatto a Giffoni è un miracolo ed è per questo che tutti i grandi nomi del cinema, della televisione, dello spettacolo e della cultura vogliono andarci, perché questo bagno di folla di ragazzi che Giffoni garantisce è impagabile. Gubitosi ha trasmesso l’amore per il cinema e per le belle storie a tantissimi giovani e poi ha saputo portare Giffoni in tutto il mondo e questo è un altro miracolo che ha saputo realizzare”.

Quella con MNcomm è una collaborazione che dura da quasi 25 anni e che ha cambiato per certi versi sia la fisionomia di Giffoni che il profilo aziendale di quella che è una delle società di produzione e comunicazione in ambito musicale e dello spettacolo più importanti d’Italia. Nel 1999, però, MNcomm era una piccola agenzia che muoveva i primi passi a Roma. Cos’ha visto Gubitosi allora in questi ragazzi? E’ la domanda posta da Umberto Chiaramonte che di MNcomm è il fondatore.

Mi fido degli occhi, di quello che vedo – ha spiegato Gubitosi – E’ intuizione? Forse. Fortuna? Forse. Mi fido di quello che sento. Oggi ti dico che non  ho sbagliato. Lessi su di un giornale che c’era questa società a Roma che iniziava a gestire talenti musicali. Volevo cambiare alcune cose in questo segmento di Giffoni e andai a conoscerli a Roma. Da allora non ci siamo più lasciati. Ne sono orgoglioso. Noi abbiamo avuto i più grandi talenti a Giffoni grazie a questa collaborazione in cui noi non siamo un semplice committente e loro non sono un semplice fornitore. Ma qualcosa di più. E questa è l’unicità di Giffoni”. Gli fa eco Chiaramonte: “Per me Giffoni è una parte importante del nostro curriculum. La sintonia che c’è fa sì che il livello di creatività che si raggiunge edizione dopo edizione sia sempre più alto”.

Poi il management è anche numeri che rappresentano la solidità di un’idea, la qualità di un’azienda, la capacità di trasformare ed incidere sul proprio territorio, di occuparsi di benessere in termini di crescita economica ed occupazione: “I numeri – aggiunge Gubitosi – sono il segno di tutto quello che abbiamo fatto”.

I dati sono significativi come dimostrato da quelli presentati in chiusura dell’incontro da Davide Russo, responsabile delle relazioni istituzionali: “Nel 2022 – ha detto - il valore numerico del pubblico raggiunto supera il miliardo di Ots.  Non ce lo aspettavamo. Avevamo programmato assi di progresso che dovevano portarci nel 2027 a questi numeri. E invece ci siamo riusciti in un solo anno. I numeri che presentiamo non sono il frutto del nostro festival che si svolge a luglio, ma sono il risultsto del lavoro di un anno fatto in Italia e all’estero da tutto il nostro team grazie al lavoro costante e continuo che il direttore ci permette di fare a casa nostra. Io sono nato a Giffoni, cresciuto a Giffoni e lavoro a casa mia per la realtà più bella che mai incontrerò nella vita”.

Poi ci sono i tanti investimenti fatti, la capacità di trasformare il territorio: “Si dice – ha aggiunto Russo - che in Italia ogni bambino che nasce viene al mondo con una porzione di debito pubblico, a Giffoni si è sovvertito questo paradigma tanto che possiamo dire che ogni bambino che nasce a Giffoni viene al mondo con un investimento di 20mila euro pro capite. Basta pensare che negli anni sono stati investiti 53 milioni di euro solo per le infrastrutture realizzate. Abbiamo provato a fare un’analisi degli ultimi venti anni ed il risultato che ogni euro investito su Giffoni dal punto di vista dell’impatto sul territorio si moltiplica. Faccio fatica a trovare un investimento così redditizio al mondo”.

“Il messaggio più bello – ha così concluso il professore Mauro Sciarelliè che dal festival di Giffoni nasce una creatura che si sviluppa sempre di più e che ha un impatto fortissimo sul territorio. Abbiamo parlato di management nel corso di questo incontro, facendo passare messaggi importantissimi, ma Giffoni è molto di più ed è per questo che invito tutti coloro che studiano queste materie di approfondire la conoscenza di Giffoni”.

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