Giovedì, 28 Luglio 2022 09:05

Vivo Giffoni - Street Fest, il programma del 28 luglio

Continua a stupirci il Vivo Giffoni – Street Fest, il festival itinerante e diffuso a cura del Centro di Produzione Teatrale Casa del Contemporaneo e Le Nuvole. Alle 18:30, in Piazza Umberto I, sarà presente il Teatro dei buattini di Giò Ferraiolo che ci farà entrare nell’emozionante mondo di Pulcinella e i Fantastici Super 4! Alle 19:00, al Parco Pinocchio, il progetto Teatro in Cammino presenterà la compagnia Teatro in Baule che si esibirà in Ufficio Parole Smarrite. C'è chi perde la pazienza, chi il treno, chi gli occhiali, l'ombrello, la strada...e c'è anche qualcun'altro che perde le parole. E dove vanno a finire tutte le parole perdute? All’ufficio parole smarrite, dove uno strano e impolverato personaggio tra scatole e libri, aspetta da anni che qualcuno le reclami. Finalmente un giorno, bussano alla porta. É qualcuno che ha perso una parola importante in un giorno importante, ritrovarla però non sarà così semplice...

Una storia che ha diversi momenti interattivi: sono i bambini a riempire le scatole di parole che gli attori utilizzano durante la narrazione e al termine, come regalo, ogni bambino donerà una parola importante, da non perdere mai, all’ufficio parole smarrite. La compagnia Teatro in Baule nasce dall’esigenza di un gruppo di attori di dar vita ad una compagnia teatrale che operi sul territorio con il proprio linguaggio e con la propria poetica. Uno degli obiettivi è rendere il teatro luogo di scambio, aperto al confronto e allo studio di diverse forme espressive; uno spazio che rispetti il senso primo del teatro. La compagnia porta avanti da diversi anni progetti teatrali formativi per adulti e bambini basando il lavoro su tre parole chiavi: Ambiente, Ascolto, Gioco. Appuntamento alle 21:30, al Giardino degli Aranci, con la compagnia Burambò in Secondo Pinocchio. Lo spettacolo con burattini, pupazzi e attori, ha vinto il Premio Eolo 2012 come miglior spettacolo di teatro di figura e il premio Festebà nel 2012. In una specie di gioco senza trucci e né inganni, Pinocchio decide di raccontare alcune parti della sua storia e di rappresentarne altre, avvalendosi come di una controfigura: una marionetta di legno munita di articolazioni snodabili.

Attraverso l'utilizzo degli espedienti teatrali, le emozioni e i sentimenti che alimentano questa bella storia sono continuamente attraversati trasversalmente, facendone affiorare l'aspetto paradossale, che suscita ilarità, e al tempo stesso realistico, capace di commuovere. Al finale è riservata la sorpresa di scoprire come mai Pinocchio diventa un bambino in carne ed ossa. La compagnia Burambò inizia con l’utilizzo di burattini in baracca tradizionale, approfondendo poi sempre più la sua ricerca di materiali e tecniche sperimentali: dall’uso della cartapesta fino alla costruzione di marionette da tavolo e pupazzi in gommapiuma e legno di varie dimensioni, tali da affiancare l’attore sulla scena e con lui interagire. Oggi non soltanto costruisce da sé il materiale necessario per i suoi spettacoli (baracche, burattini, scenografie…), ma adatta o elabora personalmente i testi, le musiche, le sonorità e le atmosfere, cercando di suscitare le suggestioni e i ritmi necessari allo sviluppo d’ogni singola narrazione.

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