Mercoledì, 27 Luglio 2022 12:45

Holy Emy: la storia di due sorelle con due vite parallele

HOLY EMY, lungometraggio trasmesso in sala Galileo, per la sezione Generator +18, è la storia di due sorelle, due vite e due storie diverse, due mondi paralleli. Quando la loro madre torna nelle Filippine, vengono lasciate sole ad Atene, dove iniziano a percorrere strade separate alla ricerca della propria identità. Il film affronta la nostra paura del soprannaturale, ma anche il terrore di affrontare persone o cose che non capiamo. Teresa è segretamente incinta del figlio di un marinaio greco e viene accolta dalla Chiesa Cattolica Carismatica Filippina. Emy, invece, è attratta dal luogo in cui lavorava sua madre, a casa di un'anziana donna greca che pratica una medicina alternativa. Emy dovrà fare pace con i doni e le maledizioni del suo corpo. La regista Araceli Lemos, ha raccontato una storia che definisce "personale, perché deriva dai miei ricordi d'infanzia". Quando era bambina, infatti, alcuni guaritori andarono a casa per curare i disturbi della madre e di alcuni amici di famiglia. "Il film - aggiunge - è stato il mio biglietto per quel mondo e per molti anni. Ho iniziato a passare le domeniche nelle chiese, cantando e mangiando con la comunità, sentendomi molto ben accolta. Sono stato accolta dalla comunità filippina ad Atene fin dall'inizio mentre giravo questo film. Molti hanno dovuto litigare con i propri datori di lavoro per poter partecipare al film ma hanno ritenuto che fosse molto importante, la loro dedizione e la loro fiducia mi hanno commossa. Provo un sentimento di speranza e allo stesso tempo sono cinica rispetto al mondo dei guaritori, dei miracoli, delle energie invisibili, dei credenti". Il film si nutre di questi contrasti e contraddizioni appartengano alla regista. "Vorrei che il pubblico si interrogasse su ciò che può essere vero o falso nel film e si sentisse insicuro su ciò che è magico, soprannaturale, placebo o superstizione - conclude Araceli Lemos - Il fulcro del film è la relazione di co-dipendenza delle due sorelle, Emy e Teresa. Voglio che il pubblico sia spinto e attratto da entrambe, amarle e odiarle, parteggiare per loro ma anche averne paura".

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