Giovedì, 21 Luglio 2022 18:06

Giuseppe Abbagnale: cuore e sacrificio alla Impact!

Giuseppe Abbagnale, storico campione di canottaggio, vincitore di ben due titoli olimpici e sette mondiali, che insieme al fratello Carmine ha saputo riscrivere la storia di uno sport duro e faticoso, ma anche ricco di vita ed emozioni, le stesse che hanno accompagnato al successo i due fratelli di Pompei, ha parlato a cuore aperto ai ragazzi della Impact!

Ha raccontato loro la storia di due fratelli del Sud - "venivamo dalla campagna pompeiana, dove le difficoltà erano all’ordine del giorno" - che con le loro imprese hanno fatto sognare una generazione intera, quella dei vibranti anni ’80, attraverso uno sport che nel tema di #Giffoni2022, “Invisibili”, si ritrova appieno: il canottaggio.  "È la prima volta per me a Giffoni", ha affermato Abbagnale salutando la giovane platea della Impact!, prima di concedersi alle loro domande e curiosità, incentrate soprattutto sulla sua disciplina e quanto è stata dura la scalata verso il successo: "Non ho cominciato con l’idea di vincere i mondiali. L’obiettivo era vincere il campionato regionale, poi quello nazionale, indossare la maglia azzurra e magari cercare di vincere un’Olimpiade, o due. La terza mi è mancata", sorride l’ex canottiere, e prosegue: "Nessuno si sveglia pensando di diventare Einstein, ma si può studiare per provare ad andare verso quella direzione. Per raggiungere dei grandi risultati bisogna essere anche un po’ ossessivi".

Un’occasione, questa a Giffoni, anche per presentare il documentario “Due Con”, la storia dei fratelli Abbagnale con produzione scritta e diretta Felice Valerio Bagnato e Gianluca De Martino, presenti anche loro all’incontro nella Impact! "C’era la volontà di raccontare questa storia dagli occhi di un italiano che ha vissuto gli anni ‘80 e inquadrare una storia che non è stata solo del Sud, ma anche internazionale». L’opera è stata presentata attraverso un breve trailer, scandito dall’inconfondibile telecronaca di Bruno Pizzul che incorniciava un 'fenomeno popolare' quello di Giuseppe e Carmine Abbagnale".

Il campione olimpico ha posto l’accento, incalzato dai ragazzi della Impact!, su come anche il canottaggio possa essere considerato uno sport “invisibile”: "Molto spesso la stragrande maggioranza degli sport italiani è invisibile, poi fuoriesce il Tomba, il Chechi della situazione e qualcosa cambia. Marcell Jacobs oggi è sulla bocca di tutti, ma fino a poco tempo fa nessuno sapeva chi fosse – e ha aggiunto - Tanto di quello che c’è dietro un grande risultato, che sia sportivo, professionale o scolastico, è invisibile".

Durante l’incontro Giuseppe Abbagnale, sotto gli occhi del Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, che ha voluto porgere il suo saluto ai giffoner e all'atleta, ha passato al setaccio i suoi primi passi verso lo sport: "La mia prima passione sportiva è stata il calcio e ho provato ad avvicinarmi ad esso, ma c’era qualche difficoltà in famiglia. Sono arrivato allo sport grazie ad uno zio che aveva praticato il canottaggio. Vide questi due nipoti che avevano la struttura, forse anche qualche capacità, e fu bravo a convincere papà e soprattutto mamma. Ha saputo togliere la cenere da una brace che ardeva e non aveva bisogno di altro se non di uno stimolo per cominciare. Probabilmente se mi avesse portato a fare un qualsiasi sport, anche bocce, avrei messo la stessa intensità e passione, perché avevo voglia di esprimermi in quel contesto".

È stato un vero e proprio amore a prima vista, "ma le difficoltà erano all’ordine del giorno", ha proseguito Abbagnale: "Venivo dalla campagna pompeiana e anche andare a Castellammare di Stabia non era facile per uno che non guidava neanche il motorino". Il campione, dopo aver ricevuto dai ragazzi della Impact! il Pemio Partenope e prima di congedarsi dal Giffoni Film Festival, ha lanciato un monito alla platea: "Il futuro è vostro, sappiatelo costruire ma soprattutto difendere, perché non è facile".

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