Film Edizione 2023

COMIZI D'AMORE

In questo documentario Pasolini percorre l'Italia dal sud al nord, interrogando ogni classe e tipologia d'italiano su un argomento (all'epoca) tabù quale la sfera sessuale. Pungolati, sollecitati e provocati da un intervistatore mai neutrale, uomini e donne di tutte le età rispondono restituendo l'immagine di un'Italia intrisa di pregiudizi e repressioni, talvolta gretta e oscurantista, talvolta ansiosa di un'emancipazione ancora lontana. Come ospiti e commentatori illustri, partecipano anche Alberto Moravia, Cesare Musatti, Giuseppe Ungaretti, Oriana Fallaci, Adele Cambria e molti altri. (Roberto Chiesi)
Restaurato in 4K nel 2020 da Cineteca di Bologna in collaborazione con Compass Film e Istituto Luce Cinecittà presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata, con il contributo del Ministero della cultura e il sostegno di “A Season of Classic Films”, iniziativa promossa da ACE – Association des Cinémathèques Européennes all'interno del programma Creative MEDIA della Commissione Europea. Grading supervisionato da Luca Bigazzi.

Categoria Fuori concorso
Sezione Rassegna "Scritto e diretto da Pier Paolo"
Tipologia Lungometraggio
Anno di Produzione 1964
Durata 93'
Nazionalità Italia
Regia di Pier Paolo Pasolini
Sceneggiatura Pier Paolo Pasolini
Fotografia Mario Bernardo, Tonino Delli Colli
Montaggio Nino Baragli
Interpreti principali Camilla Cederna,
Lello Bersani,
Alberto Moravia,
Oriana Fallaci,
Adele Cambria,
Cesare Musatti,
Giuseppe Ungaretti,
Pier Paolo Pasolini,
Peppino di Capri,
Graziella Chiarcossi,
Antonella Lualdi,
Giacomo Bulgarelli,
Graziella Granata
Prodotto da Alfredo Bini
Produzione Arco Film

 

PIER PAOLO PASOLINIPier Paolo Pasolini 

A poco più di 100 anni dalla sua nascita, avvenuta il 5 marzo 1922, celebriamo il poeta-regista attraverso una selezione dei suoi capolavori in versione restaurata. 
“Pasolini ha avuto la forza di trovare, fin dalla prima inquadratura della sua opera prima, una propria lingua cinematografica, la sperimentazione come metodo di lavoro continuo, la necessità di rimettersi costantemente in discussione. Accattone sembra distare quattro decenni da Salò; in mezzo ci sono le borgate romane, la riscrittura del documentario, Il Vangelo secondo Matteo, Uccellacci e uccellini, i film sulla borghesia, la reinvenzione della classicità, la Trilogia della vita… La scoperta di Citti e di Davoli, e poi Totò, Magnani e Mangano, a cui offre ruoli unici e inediti, un nuovo modo di usare la musica, luoghi che il cinema non aveva mai saputo guardare, da Matera a Sana’a ai resti della classicità, un cinema di poesia che è anche, sempre, un cinema politico, civile, che affronta i grandi nodi della modernità. Un cineasta condannato, insultato, imbrattato dal primo all’ultimo film, oggi unanimemente riconosciuto come l’artista che ha capito, con decenni d’anticipo, il genocidio culturale che si stava realizzando davanti al silenzio di tutti.” (Gian Luca Farinelli)

“[...] Mi sono trovato davanti a del materiale nuovo, pieno di straripante concretezza visiva.
In che senso il film è diventato un altro? Direi soprattutto nel senso che i protagonisti non sono più «color che sanno», come chiamavo scherzosamente me, Moravia, Musatti e gli altri dotti che avrebbero dovuto spiegare al pubblico i problemi della vita sessuale; ma, protagonista, è diventato il pubblico, cioè le centinaia di interrogati, con Arriflex e registratore, in tutta l’Italia. La loro vivezza, la loro spettacolare fisicità, la loro antipatia, la loro simpatia, i loro strafalcioni, i loro candori, le loro saggezze, come dire, la loro «italianità», hanno preso prepotentemente il posto riservato alla nostra premura didascalica, e si sono presentati sullo schermo «come ciò che importa [...]”.
(da lettera ad Alfredo Bini, copia fra le carte de Il libro delle croci in Archivio Pasolini presso Gabinetto Vieusseux di Firenze)

 

production/produzione
Arco Film

distribution/distribuzione
Titanus

festival contact
Cineteca di Bologna
(Italy/Italia)
www.cinetecadibologna.it