Venerdì, 30 Luglio 2021 15:15

A #Giffoni50Plus “Sassiwood”, Matera tra contraddizioni, spopolamento, riscatto sociale e culturale

Una commedia a tratti grottesca e ironica, ma anche una storia di identità e di riscatto sociale e culturale. È Matera, raccontata dal lungometraggio Sassiwood di Antonio Andrisani, inseriti tra gli eventi speciali di #Giffoni50Plus. Da “vergogna” nazionale, come fu definita da Togliatti nel 1948 a Capitale Europea della Cultura del 2019: i Sassi di Matera si ampliano ad una riflessione più ampia che si allarga a tutto il Sud e al Mezzogiorno d’Italia. Un messaggio che invita al recupero dell’umanità.

Da scenario contadino di miseria a set per grandi produzioni cinematografiche: un contesto fatto di contraddizioni, tra identità e illusioni, tra globalizzazione, arte e industria: in questo scenario si muovono le vite dei protagonisti, “tutti alla ricerca, di qualcosa o di se stessi”. Un film che è anche un omaggio ad Albino Pierro, importante poeta lucano, candidato anche al premio Nobel.

“Sassiwood è anche un movie che parla di Sud in generale, dei suoi problemi, dello spopolamento, con momenti legati allo sfruttamento petrolifero: temi affrontati con il sorriso”, spiegano Pasquale Montemurro e Loretta Grazioli, al loro esordio cinematografico.

“È il racconto di Matera e delle sue contraddizioni, personaggi che si muovono tutti nella stessa giornata alla ricerca della loro identità e del riscatto – esordisce Pasquale -  Per me è stato meraviglioso, il mio primo lavoro, il mio esordio cinematografico. Ero estremamente emozionato e contento, ho avuto la possibilità di lavorare con dei protagonisti pazzeschi”.

Alla sua prima esperienza anche Loretta: “Ci siamo incontrati al casting, abbiamo iniziato questo percorso insieme. Una scuola importantissima per me”.  

Sullo sfondo una Matera trasformata, da contesto contadino misero a set cinematografico: “Una location spesso sfruttata, usata, dalle produzioni americane che hanno maltrattato la nostra terra e la nostra cultura”, continua Pasquale Montemurro.

Una piccola produzione, trasformatasi in qualcosa di molto più grande, da cortometraggio ha nel 2014 che ha vinto il Globo d’oro, il più grande riconoscimento della stampa estera in Italia, al lungometraggio per arrivare ad un pubblico più ampio.  

“La difficoltà più grande incontrata sul set è stata l’ansia di affrontare il nostro sogno più grande, che inseguiamo, e riuscire a sostenere in chiave ironica e semplicità un contesto e un progetto molto importante, perchè non si parla solo di cultura”, continua Loretta.

“Di sud, di un territorio che ha affrontato e continua ad affrontare grandi difficoltà, in primis lo spopolamento, che ci riguarda da vicino - insiste Pasquale, originario della Lucania - La Basilicata soffre di problematiche legate al petrolio e lo facciamo raccontando una storia grottesca in cui tentiamo di far ridere e riflettere allo stesso tempo. In chiave ironica Sassiwood affronta le contraddizioni che caratterizzano la città di Matera. Un grande movimenti di evoluzione e di opinione intercorso negli anni, ma anche di riappropriazione della proria identità e di riscatto sociale, culturale, Riuscire finalmente a valorizzare la nostra terra”.

Una chiave in più poter guardare Sassiwood a Giffoni: “Perché il film non ha età, quindi chiunque può guardare, anche i più piccoli possono comprendere le difficoltà ed imparare a distinguere la realtà”.

Il grido di felicità di #Giffoni50Plus si proietta per Loretta nei piccoli gesti, in un piccolo pensiero: “Felicità è anche essere qui con Pasquale dopo esserci conosciuti sul set. Un sogno”.

“La felicità sono le persone – conclude Pasquale - che in questo caso fanno cinema e vogliono raccontare delle storie comunicando valori importanti, come Sassiwood, il cui messaggio è che bisogna ritornare all’umanità e alla positività”.

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