Lunedì, 23 Luglio 2018 15:20

JASMINE TRINCA COMMUOVE I MASTERCLASSER: “COLTIVATE LE VOSTRE PASSIONI E I VOSTRI INTERESSI”

“Nel nostro Paese la femminilità viene avvertita come un limite: le donne non si legittimano a nessun passo in avanti fin quando non si sentono eccellenti”. Parola di Jasmine Trinca, uno dei volti simbolo della recitazione italiana. Magnifica trentasettenne, l’attrice di origini romane ha esordito sui grandi schermi a soli 19 anni vestendo i panni della figlia adolescente ne “La Stanza del figlio” di Nanni Moretti. “Ricordo perfettamente quella fase della mia vita”, ha chiarito Trinca. “Non sognavo di essere attrice e, come sono solita spesso raccontare, scelsi di partecipare ai provini con Moretti solo per non ripensare negli anni a seguire a quel momento con il sospetto che avrebbe potuto avere un risvolto positivo”.

L’esito di quelle selezioni è storia comune: scelta da uno dei cineasti più controversi degli ultimi anni, il film si aggiudica La Palma d’oro al Festival di Cannes nel 2001: “Non lo sapevo, ma sin dal primo ciak stava maturando in me un patto di sincerità con il cinema tutt’ora esistente”, ha proseguito. “Per la mia storia personale, per la figura femminile che mi ha generata e avviata alla durezza e bellezza dell’esistenza, non avrei mai potuto fare ricorso ad alcun mezzuccio per esprimere tutta la gamma di sentimenti che un lungometraggio richiede. Da quel momento in poi avrei scelto esclusivamente personaggi in grado di permettermi di attingere al mio personale carico emotivo”.

È sull’onda lunga di questa consapevolezza che sono arrivate le collaborazioni con Michele Placido, Marco Ponti e Valeria Golino: “L’anno di svolta è stato il 2013, quello dell’uscita nelle sale di Miele. La pellicola di Valeria, dopo anni in cui avevo vestito unicamente i panni della brava ragazza, mi ha permesso di interpretare una femminilità con una vera sostanza, con una oggettiva presenza. Un modo di intendere la donna assolutamente atipico, ma altrettanto potente e impattante”, ha aggiunto l’attrice. A decretarne il successo internazionale, però, è stata soprattutto una precisa filosofia di vita: “Coltivare la passione e l’interesse è l’unica vera regola che mi impongo. Non cesso di leggere e di costruirmi come individuo. E, per voi che volete continuare a vivere in questo mondo, è necessario fare in modo che il nostro corpo porti con sé, con evidenza, la nostra storia”, ha concluso Trinca.

Last modified on Lunedì, 23 Luglio 2018 16:36