Venerdì, 15 Ottobre 2021 12:24

Contaminazione e creatività: Sydney Sibilia e i The Jackal, due modelli made in Campania ospiti di #SIOS21

Sydney Sibilia e i The Jackal sono stati tra gli ospiti di #SIOS21 Giffoni, la penultima tappa del format di eventi promosso da StartupItalia, coprodotto da Giffoni e dal suo Dipartimento Innovazione. Il primo, regista, sceneggiatore e produttore cinematografico di origini salernitane, ha fondato insieme a Matteo Rovere la casa di produzione Groenlandia, sperimentando i linguaggi del cinema, della pubblicità, della televisione e sfruttando le potenzialità delle nuove tecnologie. I secondi, da quello che era nato come un gioco tra compagni di classe, sono stati in grado di costruire un'azienda di videoproduzione a trecentosessanta gradi, mescolando le regole dei media per inventare format sempre originali e di successo.

Contaminarsi per cambiare il mondo, o almeno provarci, sembra essere stato il filo rosso che ha legato le due esperienze di creatività made in Campania. Sibilia ha raccontato la genesi del suo ultimo lavoro, L'incredibile storia dell'Isola delle Rose, distribuito da Netflix, incentrato sulla vicenda dell'Isola delle Rose, la piattaforma artificiale creata dall'ingegnere Giorgio Rosa diventata micronazione il primo maggio del 1968 e demolita nel febbraio nel 1969. “Mi affascinava questa storia – ha raccontato Sibilia – perché mi ha fatto capire che ognuno di noi ha un potere enorme e se hai un po' di inventiva il mondo lo puoi modificare. E' stato un film molto complicato, ma anche un viaggio bellissimo tra Malta e l'Italia. Prima di decidermi ho voluto incontrare personalmente Rosa, che all'epoca aveva 93 anni. Finito di girare, siamo stati travolti dalla pandemia, ma non ci siamo fermati. Gli studios ci hanno fornito in pieno lockdown un programma di montaggio in remoto. E' stato strano”.

Ma come nasce un film? “L'idea parte dallo stomaco – ha continuato Sibilia – Poi ci devi mettere un sacco di testa e di rigore”. Ai giovani che gli hanno chiesto se restare o andare via dalla Campania, il regista ha detto: “Andarsene è difficoltoso, ma anche stimolante. Rispetto al passato le cose stanno cambiando. Sto per girare un film a Napoli e sono rimasto sorpreso dal fatto che durante i provini l'80 per cento delle persone continui a vivere e lavorare lì, ma il cambiamento fa sempre bene”. Dal cinema a Youtube il salto è breve. A raccontare il caso The Jackal sono stati Simone Ruzzo, Ceo e talent e Francesco Ebbasta, regista e cofounder. “Venire a Giffoni è sempre come tornare a casa”, hanno esordito, prima di raccontare come hanno iniziato a muovere i primi passi, quando con una telecamera, ai tempi del liceo, si divertivano a realizzare video improbabili. Era il 1996 e di Youtube ancora non si parlava. Il salto arriva nel 2005, quando alcuni dei loro prodotti iniziano a circolare in rete, finché un'azienda non li contatta per una proposta. “Ci sedemmo nello scantinato di un ufficio e capimmo che qualcosa stava per cambiare”. Il successo, però, non è fatto (solo) di colpi di fortuna, anzi. “Come si cresce? - hanno risposto alle domande dei ragazzi – Circondandosi di persone più brave di te, altrimenti la tua idea resterà lì. Bisogna imparare a camminare e trovare qualcuno che ti sostenga e che abbia le giuste competenze”. E oggi, che tra creator e influencer l'on line è in overbooking di idee, “i ragazzi hanno una missione, conservare la loro vocazione nel raccontare storie. Noi avevamo un solo mito, il cinema, voi ne avete molti di più, ma questo non deve creare dispersione, deve aiutarvi a capire cosa vi piace fare realmente”.

Senza mai abbandonare una pratica che ormai sembra ingiustamente desueta, la scrittura: “E' un tesoro. Nasce tutto da lì, dall'idea messa nero su bianco”. Del resto anche i loro format di maggiore successo sono stati partoriti così, fino ad arrivare al melting pot con tutti i linguaggi dei media, per presentare al pubblico dei fedelissimi e non solo, creazioni sempre originali e innovative.

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