Venerdì, 05 Febbraio 2021 18:37

Censura, diritto di espressione, haters e challenge pericolose: 100 ragazzi a confronto sulla libertà in rete per il Safer Internet Day

Come si può denunciare un reato online? Quando scatta la censura da parte dei social network? La rete è sicura per i minori? Chi sono gli haters? Sono solo alcune delle domande poste dagli  oltre cento studenti dei licei “Bonaventura Rescigno” di Roccapiemonte  e  “Francesco De Sanctis” di Salerno , protagonisti del progetto "Una rete di sicurezza"  organizzato nell'ambito della seconda edizione del  Safer  Internet Day . L'evento è stato promosso dall' Associazione nazionale magistrati di Salerno e Giffoni Opportunity.

Ad accogliere ragazzi e docenti in un'aula virtuale è stato  Jacopo Gubitosi , managing director di Giffoni, seguito da  Maria Rosaria Romano , dirigente compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni Campania,  Piero  Indinnimeo , presidente Associazione nazionale magistrati - Distretto di Salerno, insieme al sostituto procuratore  Francesca Fittipaldi  e l'ispettore superiore della Polizia Postale  Roberta Manzo

Il webinar, guidato dalla facilitatrice  Elena  Scisci , ha seguito il filo conduttore della libertà in rete con l'obiettivo di sensibilizzare gli adolescenti a un uso consapevole dei rischi e delle possibilità di un mezzo, mai come ora, così fondamentale. 

Sono veramente felice di essere qui con voi oggi e di sostenere questo appuntamento importante  - ha commentato  Jacopo Gubitosi  - o gni giorno Giffoni è presente nella vita dei ragazzi, accompagnandoli e seguendoli in modo quotidiano. Internet è una risorsa e quest'anno ne abbiamo avuto l'ennesima prova: anche noi ci siamo dovuti riadattare per continuare a coinvolgere centinaia di migliaia di persone nelle nostre attività. Abbiamo creato delle sale digitali dove poter condividere un piccolo spazio virtuale, dove rivivere l'emozione del cinema e continuare a discutere e  incontrarsi. Oggi il festival entra direttamente nelle case e nelle vite delle famiglie. L'augurio che vi faccio è quello di costruire una rete che possa rispondere alle esigenze e i sogni dei nostri giovani, privo di pericoli e in grado di fornire solo occasioni di crescita”.

Gli fa eco Maria Rosaria Romano:La rete è una grande opportunità - ha spiegato - ma, in quanto società educante, in sinergia con il mondo della scuola e la famiglia, dobbiamo fare in modo che i nostri giovani sappiano riconoscere e isolare i rischi che possono incontrare navigando. Prevenire, contrastare ed educare, sia ragazzi che adulti, all’approccio alla rete è il nostro obiettivo. Internet non va demonizzato ma usato consapevolmente. La polizia postale è in continuo aggiornamento sulle nuove tendenze e sulle mode che spesso hanno spinto ad atteggiamenti pericolosi i bambini su piattaforme note. L'incontro di oggi serve anche a questo: vogliamo creare una rete che sia sana e non repressiva”.

Entusiasta anche Piero Indinnimeo: “Sono particolarmente felice dell'incontro con i ragazzi - ha detto - è importante eliminare le distanze e i pregiudizi sulla figura dei giudici. Questi incontri ci consentono di crescere e comprendere come il mondo si sta sviluppando e in che direzione va, perché siete voi i portatori di modernità. Internet è un mondo parallelo a quello reale, pieno di infinite risorse, basti pensare che in un momento di pandemia come quello che stiamo vivendo noi siamo qui e condividiamo idee e pensieri. E come si può declinare il concetto di libertà in rete? Bisogna pensare che le persone che incontriamo online sono reali e vanno applicate le stesse regole e limiti che utilizziamo nel quotidiano. Quando l'emergenza sarà finita, mi piacerebbe entrare con i ragazzi di Giffoni nella Cittadella Giudiziaria per farvi vivere, nel luogo della verità, l'esperienza del processo simulato che vi abbiamo proposto nella prima edizione del Safer Internet Day”.

Tante le curiosità dei ragazzi a cui è seguita una pronta risposta, in particolare sul tema della censura il sostituto procuratore Francesca Fittipaldi ha chiarito: “Si tratta sicuramente di un argomento scottante. I gestori delle piattaforme note ai ragazzi mettono a disposizione uno spazio pubblico in cui chiunque può pubblicare contenuti. Prima di fare questo passaggio si acconsente al rispetto di una policy interna. Le regole permettono la gestione della rete, se vengono violate subentra l’atto di censura da parte del social network ed è giustificato. L’eliminazione di contenuti ritenuti inappropriati deve rispondere a criteri trasparenti. Non si fa altro che rispettare quello che, anche nel sistema disciplinare italiano, viene definito lecito o illecito. Basti pensare al profilo dell’ex presidente Trump: è stato bannato per aver attaccato un principio di sicurezza nazionale”. E per quanto riguarda i minori in rete ha aggiunto: “Dovrebbero essere guidati dagli adulti di riferimento, non possiamo dimenticare le tragedie che nelle ultime settimane hanno coinvolto giovanissimi che, per via di pericolosissime challenge, hanno perso la vita”.

Mentre sul cyberbullismo ha risposto Roberta Manzo“Gli haters sono spinti dalla ricerca di notorietà, solitamente perseguitano personaggi famosi per provare a brillare di fama riflessa. Capitano molto spesso episodi di aggressione online, dei veri e propri leoni da tastiera affetti quasi sempre da disagi sociali che trovano in questo mezzo una valvola di sfogo. I modi per difendersi sono sostanzialmente due: non dare peso a questa forma di violenza e segnalare al gestore del social network l’account”. 

Un incontro sicuramente interessante che pone l'attenzione su un tema che Giffoni sta già affrontando da anni insieme alla Polizia Postale e che, oggi, diventa ancora più urgente motivo di confronto. 

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