Venerdì, 28 Luglio 2023 19:21

Merk&Kremont incontrano i giurati della Sala Blu

“Una bella storia italiana”. È così che vengono presentati Merk&Kremont – all’anagrafe Federico Mercuri e Giordano Cremona – coppia di producers tra i più noti della scena internazionale. Il duo ha incontrato i ragazzi della giuria nella Sala Blu di #Giffoni53 per discutere di musica, lavoro e novità del mondo discografico. Merk&Kremont sono reduci dal loro ultimo successo estivo “Un altro mondo” che vede tra i protagonisti Marracash e Tananai, un pezzo la cui genesi viene così raccontata ai giffoner: “Questo pezzo nasce da una nostra idea e ha a che fare con il nostro percorso. Da sempre abbiamo guardato all’estero, pur rimanendo nel dietro le quinte della musica italiana ed è per questo che eravamo alla ricerca di una svolta con una produzione tutta italiana. Abbiamo scelto di mettere assieme Marra e Tananai per creare un connubio interessante, volevamo il mood da rave dei primi anni duemila e sapevamo di avere davanti i personaggi giusti.” Il discorso sull’estero e la scena italiana si riallaccia alle origini del duo e del loro successo, un successo frutto di lavoro estenuante e continuo: “Abbiamo cominciato a capire di potercela fare dopo una canzone in particolare” racconta Federico Mercuri “inviavamo nostri pezzi ai dj più importanti – Swedish House, Avicii, David Guetta – spammando via mail e Twitter, poi una sera ero a letto che guardavo l’Ultra Music Festival in streaming e vedo che gli Swedish House stanno suonando la nostra canzone. Ho chiamato Giordano e sono scoppiato a piangere.” Giordano Cremona aggiunge: “Secondo me la cosa importante è la costanza: dopo questa grande fortuna ci siamo convinti di essere in grado di replicare, per questo dopo aver visto che il nostro pezzo è stato suonato al Festival abbiamo continuato, passo dopo passo, a proporre tutto quello che avevamo a disposizione.” Merk&Kremont sono al centro di un grande cambiamento che ha colpito l’ambiente musicale e in particolare il loro ruolo: “La figura del produttore è importantissima da sempre – ne approfitto e vi consiglio il documentario su Quincy Jones, produttore di Micheal Jackson - negli ultimi anni, precisamente dall’avvento dell’hip hop, questa figura ha assunto un ruolo da frontman rispetto al passato. L’opportunità di essere su un disco come artisti ci rende molto fieri, questo cambiamento è già visibile nel mercato italiano e in futuro sarà ancora più evidente. Penso che i dischi non siano mai di una sola persona e avere un nome in più è un’occasione anche per le etichette perché puoi raccontare nuovi artisti e nuove persone con le loro storie.” I ragazzi hanno salutato il duo in attesa del concerto di questa sera a Piazza Lumière.

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