Venerdì, 28 Luglio 2023 18:38

Bianca Nappi agli aspiranti attori in Sala Verde: “Non ho mai avuto un piano B, volevo fare questo mestiere”

Attrice travolgente ed eclettica, in perfetto equilibrio tra cinema e teatro, Bianca Nappi è uno dei volti più amati della serie campione di incassi “Le indagini di Lolita Lobosco” (2021) per la regia di Luca Miniero, nel fortunato ruolo del PM Marietta. E lo è stata anche nel workshop +18, in cui si è data senza remore a chi ambisce a questo straordinario lavoro. Non un semplice incontro coi ragazzi, ma un focus a tutto tondo sul mestiere, tracciando le coordinate storiche e le corde emotive degli esordi. “Ho sempre avuto il pallino per l’arte e i film in particolare, da quando avevo appena 4 o 5 anni. Non ho mai deciso di intraprendere questa strada, per me era ovvio che accadesse”. A 12 anni ha iniziato a lavorare con le compagnie locali di teatro amatoriale, in una cittadina pugliese della provincia di Trani. “È stato molto naturale il passaggio dal pensare di farlo al farlo, ma è stato un po’ più complicato e impegnativo il passaggio dal farlo al continuare al farlo, questo mestiere. Devo essere sincera con voi, i sogni si realizzano con fatica”. Dopo alcune apparizioni in diverse serie e film tv italiani e stranieri, nel 2008 è al cinema con il film di Ferzan Ozpetek “Un giorno perfetto”, da cui è diretta di nuovo per i film “Mine Vaganti” e “Magnifica Presenza”. Da anni alterna al cinema e alla televisione il teatro. Nel 2013 è in scena con il testo di Neil LaBute “Re(L)azioni” diretta da Marcello Cotugno che la sceglie anche per lo spettacolo “Some girls”. È, inoltre, una delle protagoniste dello spettacolo di teatro civile " Tante facce nella memoria" diretta da Francesca Comencini. “Il teatro è un banco di prova che ti fa realmente capire quali sono i tuoi limiti nella recitazione che solo il teatro ti permette di superare. Questo perché è insieme la parola e il corpo che viaggiano in sincrono”. Lunga la lista di registi con i quali ha finora collaborato. Nel 2018 è nel film tv “Due soldati” di Marco Tullio Giordana e in scena col monologo “La sua grande occasione” di Alan Bennet. Nel 2020 è una delle protagoniste della fortunata serie tv “Vivi e lascia vivere” con la regia di Pappi Corsicato. “Questo è un lavoro fatto di scambi. L’attore è attore perché si confronta con un regista. Non possiamo ragionare per prototipi, non esiste un regista ideale. Accadono incontri, da cui nascono sensazioni e intese. Come nella vita, ci sono persone che riescono a farti fare cose che non pensavi avresti mai fatto”. E sono tanti i consigli agli aspiranti attori, esercizi di scioglimento e suggerimenti anche su come stare in scena o presentarsi a un provino, soffermandosi perfino su quale libro le sia stato utile sfogliare per applicare i fondamentali: “Uno su tutti “Il lavoro dell’attore su se stesso” di Konstantin S. Stanislavskij, più che un libro di recitazione un manuale di vita”. In merito ai provini confessa di averli sempre preparati da sola, soprattutto i monologhi. Il segreto? Immaginare che non si è soli in scena, ma che ci sia un partner di fronte. “E’ più importante che cosa senti nei confronti di questa prova, al di là della impostazione. Avere un proprio punto di vista nei confronti della propria performance attoriale è la chiave”. E, molto probabilmente, bisogna fidarsi, visti i risultati. Nel 2022 è su Netflix nella serie “Tutto chiede salvezza” di Francesco Bruni molto acclamata dal pubblico. Nel 2023 è nella seconda stagione de “Le indagini di Lolita Lobosco” e nella serie “Il maresciallo Fenoglio”, in uscita prossimamente. Ha finito da poco le riprese della nuova serie “La vita che volevi”. diretta da Ivan Cotroneo ancora per Netflix. “Sporcarsi le mani, anche sbagliare, se necessario, ma provare, e provarci sempre”.

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