Giovedì, 27 Luglio 2023 20:27

Laura Adriani sprona i giffoner: "Ragazzi, siate curiosi. All'attrice romana il Giffoni Talent Award

“In mezzo ai giovani sto una bomba, avete un sacco di cose da donarci”. Laura Adriani riceve il Giffoni Talent Award, incassa gli applausi della sala Truffaut e suscita l’entusiasmo dei giffoner. Per l’attrice – volto, tra l’altro, de I Cesaroni, Che Dio ci aiuti, A casa tutti bene - fioccano le domande. E lei non delude. Al contrario, non smette di incitare i ragazzi a essere curiosi: “Curiosità. Ragazzi, io vi invito alla curiosità. Sempre”.

E tante sono le curiosità che l’attrice suscita. “Perché ho scelto di fare l’attrice? Non ne ho idea. Me lo chiedo costantemente – sospira – Un giorno, avevo nove anni, sono arrivaTe due insegnanti di recitazione nello stabilimento in cui andavo al mare. Mi hanno fatto recitare su un palco. E lì mi sono accorta che la gente rideva o piangeva. E allora ho detto ai miei genitori che volevo recitare”. Ricorda di aver quindi iniziato “una scuola di recitazione a Ostia. Poi – continua - ho visto i bambini in tv e ho detto a mia madre che volevo recitare anche io in TV”. Adriani racconta che, quando ha iniziato a lavorare, suo padre “aveva un po’ paura, quindi è stato con me sul set fino ai miei 18 anni. E – confessa - aveva ragione ad avere paura, perché è un ambiente in cui bisogna fare attenzione: non tutti hanno la cura per un giovane ragazzo. Non ringrazierò mai abbastanza i miei genitori per la cura che hanno avuto per me”.

Laura Adriani parla di sé e dell’amore per il suo mestiere: “La carriera di attrice cosa mi ha insegnato? A essere vera. Poi, è vero, indossiamo sempre delle maschere. Ma cercare di togliere le maschere superflue e arrivare alla verità è liberatorio”. E confessa: “Per un film io farei tutto”. E ancora: “Il nostro lavoro è bello perché mette tanto alla prova, porta a superare i propri limiti e a scoprire cose nuove. Vi auguro – insiste - di essere curiosi”.

Molti i riferimenti alle diverse esperienze sui diversi set. “Nella serie A casa tutti bene, lavorare con Gabriele Muccino è stato molto divertente. Ed è stato bello lavorare con il resto della troupe, ci volevamo bene”. Quanto a I Cesaroni, “la mattina andavo a scuola e poi andavo a girare – racconta - Studiavo la sera, la notte, in macchina. Girare i Cesaroni è stato molto faticoso. Andare a scuola e lavorare, però mi ha formato tanto. Adesso ho tante energie anche grazie a quella esperienza”. Diverso è il caso di Che Dio ci aiuti: “Non mi sono impegnata tanto ed è stato il mio grande errore. Potevo fare molto di più. Quell’esperienza mi ha insegnato che, se accetto di fare un lavoro, lo devo fare bene”.

Non mancano i consigli, a iniziare, ancora una volta, dalla “curiosità”. Soprattutto, l’invito di Adriani per i ragazzi “è di seguire ciò che si ha dentro. Ognuno – afferma -è libero di fare quello che vuole nella vita, basta che non fa del male agli altri. Chi critica in maniera malevola è perché si sente in difetto per qualcosa. Io vi invito a seguire la vostra verità, a seguire quello che sentite, senza chiedere la conferma agli altri. Anche se sbagliate. Anzi, che Dio benedica gli errori!”. Quindi, il saluto finale: “Vi auguri tanti momenti di vita. Ragazzi, buona vita. E Daje!”.

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