Lunedì, 24 Luglio 2023 20:41

Disegnare parole per scoprire la poesia attraverso l’immaginazione. Ecco il Lab di Scrittura al FAMI Village di #Giffoni 53

Che cos’è la poesia? Come nasce? Un foglio di carta bianco e poi spazio alla fantasia e all’immaginazione. Il vuoto si contrappone al rumore, per riempirsi poi di parole. Partito oggi al Village di #Giffoni53 il Laboratorio Scrittura Creativa nell’ambito delle attivitò del FAMI, il Fondo Asilo Migrazione e Integrazione, gestito dal Ministero dell’Interno con l’obiettivo di promuovere una gestione integrata dei flussi migratori sostenendo tutti gli aspetti del fenomeno: asilo, integrazione e rimpatrio.

Attraverso il Lab di scrittura creativa, in programma fino al prossimo 28 luglio, i Giffoner, che si alterneranno per fascia d’età, impareranno ad usare le parole per dare corpo alla realtà, fino a creare un grande racconto collettivo sul tema del viaggio e del ritorno.

Tante piccole storie, con esercizi costruiti su ricordi e tracce per dar vita ad un “laboratorio sentimentale” per trasformare appunti e note in un racconto libero, usando gli strumenti della narrativa e del verso, partendo da semplici parole che racchiudono temi universali, come l’amore, il viaggio, la famiglia, o lasciandosi ispirare dalla poesia di Leopardi “L’Infinito”.

Ancora una volta la parola, il segno scritto, il suono diventano occasione per parlare di popoli migranti e di minori non accompagnati, fil rouge che collega i workshop creativi del FAMI.

«La scrittura si accoppia perfettamente con la tematica dell’altro. Significa imparare a conoscersi, aprire nuove porte, lavorare per sviluppare l’immaginazione – spiega Alfonso Tramontano Guerritore, poeta e curatore del Lab - Accoglienza anche per quanto riguarda l’immaginario: i mondi che non ci appartengono li abbiamo a portata di mano. Il pensiero narrativo fa parte della nostra natura, da sempre. Semplicemente bisogna accompagnare i ragazzi verso una struttura di racconto e di meraviglia che possiedono già».

La metodologia di partenza consiste nel disegnare le parole «perché le immagini arrivano prima di solito ed aiuta chi non ha dimestichezza con la scrittura, perché non la pratica o perché preferisce il disegno», prosegue Alfonso.

«Immaginare è un atto naturale, che si traduce in arte e pensiero. Tra i tanti esercizi, quelli più semplici passano dall’immagine al testo scritto, fino a compore una nuova storia. I Giffoner partiranno dal diario – aggiunge il curatore - realizzeranno dei mini racconti per i singoli incontri. L’obiettivo è raccogliere delle micro tracce di testo, per poi strutturare un racconto vero e proprio. Molto dipenderà dalle attitudini dei ragazzi. Sono abituato a sostenere i giovani in attività laboratoriali che li aiutano ad esprimere il proprio sé: per me è un andare oltre il muro che ho incrociato prima parlando di Leopardi, verso l’Infinito».

Ogni Giffoner realizza così il proprio percorso, elaborando il proprio diario personale.

«Oggi ho capito cos’è la poesia e la fantasia, partendo da leopardi. Ho capito che che il vuoto può contenere qualcosa. Che noi siamo quelli che inventano le cose. Che possiamo esprimere su un foglio, che possiamo scrivere una poesia usando una sola parola», scrive uno dei giovanissimi autori in erba.

Ha scritto una pagina intera Luigi, 9 anni e mezzo, Elements +6, intento a riportare sul suo foglio senza essere disturbato: «Ho raccontato cosa faccio nel mio tempo libero. Mi sto divertendo a Giffoni e mentre scrivo mi piace stare qui, a guardare chi passa sul carpet. Il Festival è un’esperienza bellissima e divertente»

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