Lunedì, 24 Luglio 2023 16:43

“Per fare cinema occorre cercare l'umanità dove esiste e dove si nasconde”: Riccardo Milani incontra le ragazze e i ragazzi di #Giffoni53

“Bisogna cercare l'umanità, dove esiste e dove si nasconde”. Così Riccardo Milani, regista e sceneggiatore, ha raccontato ai giffoner della sezione Workshop +18 la sua idea di cinema e di scrittura per immagini. “Tutto nasce da una intuizione – ha detto – La base di partenza è fatta da elementi, temi, persone, luoghi che sento importanti. Per questo è fondamentale imparare ad alzare la testa e a guardarsi intorno”. La capacità di osservazione, però, non è tutto. Anche perché “il cinema è artigianato. Non c'è nulla di pianificato e bisogna essere preparati a fronteggiare l'imprevisto. Per quanto mi riguarda sono abituato alla semplicità e il mio principale obiettivo è che il messaggio arrivi al pubblico, anzi a un pubblico il più eterogeneo possibile, dal momento che mi auguro che i miei film vengano visti anche da chi la pensa diversamente da me. Non mi piace l'idea che si facciano film per se stessi, devi sempre relazionarti con qualcuno e da spettatore apprezzo sempre la semplicità che riesce a stupirti”. Milani, che ha firmato film di successo come Grazie ragazzi, Come un gatto in tangenziale, Benvenuto presidente e serie tv che hanno registrato ascolti da record (come Volare – La grande storia di Domenico Modugno, E' arrivata la felicità, Tutti pazzi per amore), ha poi raccontato al pubblico di #Giffoni53 che quando uno dei suoi lavori arriva al cinema ha l'abitudine di sedersi in fondo alla sala per carpire le reazioni del pubblico: “E' giusto capire dove sei stato efficace e dove no. Mi piace tenere un profilo basso, ma essere attento ai commenti che percepisco”. Sollecitato dalle domande dei ragazzi, il regista ha poi analizzato la vicenda dello sciopero Usa di sceneggiatori e attori: “E' vero che al cinema si può avere molto successo e guadagnare bene, ma è altrettanto vero che si tratta di un mestiere fatto di precarietà. Credo che i produttori più illuminati debbano avere il coraggio di comprendere che se i teatri sono pieni è perché il teatro è il luogo per eccellenza di una rappresentazione; se gli stadi sono pieni è perché sono il set ideale per i live musicali. Perché invece le sale cinematografiche sono vuote? Perché piangiamo ma rinunciamo in partenza? Non sono contro le piattaforme, ma sapere che tra tre mesi vedrai un film a casa tua non invoglia certamente il pubblico ad andare al cinema”. Il suo è un lavoro complesso, caratterizzato da una cifra stilistica particolare. E' infatti tra i pochi ad essere riuscito a parlare di temi delicati (la famiglia, la disabilità, il carcere), usando il tono della commedia: “Non è semplice, ma credo che sia la chiave giusta per affrontare argomenti importanti”. Nella sua vita gli attori hanno un peso determinante: “Ho sempre avuto con loro un rapporto sincero e appassionato. Amo gli attori e le attrici perché sanno mettersi in gioco, hanno un'abilità tutta particolare nel saper costruire un personaggio e nel riuscire a trasmetterlo al pubblico, sono il percorso principale per costruire una storia e senza di loro non sarebbe possibile fare un film”.

 
 

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