Domenica, 23 Luglio 2023 18:51

Il dolore, l'affitto, una vita spigolosa e il papà ritrovato: gli Elements +10 stregati dalla storia di Georgie

Georgie, giovane protagonista di SCRAPPER in concorso per Elements +10, è costretta ad affrontare il primo bivio della sua vita: la mamma muore e deve diventare in fretta adulta. La nuova dimensione non la spaventa: l'affronta con dignità e intraprendenza, cerca l'autonomia e la dignità. La sua casa è la più pulita del quartiere. Convince anche gli assistenti sociali che al proprio fianco ci sia uno zio in grado di prendersi cura di lei. In realtà sostiene le spese sgraffignando biciclette con l'aiuto del suo amico Ali. Poi all'improvviso irrompe sulla scena un estraneo. Non lo sarebbe, ma lo è diventato: si ripresenta sull'uscio suo padre Jason, che all'inizio lei non riconosce, lo allontana. Comincia un dialogo tra... adulti, fatto di sfide: "Vattene da casa mia" contro "Questa era già casa mia prima che arrivassi tu"; "Io pago l'affitto" contro "Adesso vediamo, piccola, per quanto tempo sarai in grado di pagarlo". Poi inizia una nuova relazione, fatta di tempo e di cadute (la figlia controlla il telefono del padre; il padre prova a sottrarre alla figlia il dente caduto), di piccole prove di trasmissione. È un dialogo vero, una giovane ma forte relazione, quando Jason conduce Georgie dove lui è stato bambino, in campagna. Le dice "questo braccialetto è per il tuo compleanno e anche se oggi non è il tuo compleanno, vale per tutti i compleanni che mi sono perso". I giurati avvertono che il film sta per svoltare e lo sottolineano in sala con gli applausi, pure davanti ad una torta tanto improvvisa quanto gradita, che Georgie riceve in treno, nel viaggio di ritorno verso casa. Il cerchio si chiude quando il padre le dice di ascoltare un audio. È la madre, ancora in vita all'epoca del messaggio, che parla a Jason e lo invita "a crescere ed a ritornare dalla figlia", soprattutto quando lei - molto presto - non ci sarà più. È una sorta di testamento spirituale: l'amore sana le ferite e riduce le distanze. Fino al primo abbraccio che arriva alla fine di tutto e dal quale tutto comincia. Ecco la dichiarazione d'amore della figlia che scopre, ritrova una guida, anzi un aiutante: "Non pensavo di aver bisogno di te, ma adesso che ti conosco non posso far finta di niente. Allora ci diamo un abbraccio? Sì, però pulisci dove sporchi e ricorda: sono io l'adulta e tu il bambino". Chi è Georgie? Una bambina di periferia che ha partecipato ad un provino, ha parlato della sua vita e la regista l'ha scelta. "La volevo esattamente così - ha detto la regista Charlotte Regan - Per me, il casting doveva essere autentico. Sarebbe stato strano non contattare una comunità operaia per trovare Georgie. Sarebbe come dire: "Stiamo per rubare tutta la vostra cultura e cerchiamo qualcun altro che la interpreti". Inoltre mi piace lavorare con ragazzi che non hanno mai fatto film prima".

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