Martedì, 26 Luglio 2022 17:43

Giorgio Scorza incanta i giffoner con i segreti dell'animazione

La figata dell’animazione è che permette di dire delle cose senza per forza essere didascalici. Questa è la grande sfida ed è anche molto divertente”. Giorgio Scorza, CEO e direttore creativo di Movimenti Production (il suo socio è Davide Rosio), conquista i juror +18 parlando del suo mestiere e mostrando ai ragazzi tanto videoclip di produzioni di successo quanto teaser di lavori non solo inediti, ma addirittura in corso d’opera. Immagini top secret, in esclusiva per i giovani giffoner.
Scorza racconta la sua esperienza: “Ho avuto un percorso anomalo, non lineare. Ho fatto il liceo classico ma venivo cacciato dal preside perché facevo le caricature sui libri di latino. Però studiavo anche, e quegli studi mi sono serviti”. Poi la scuola d’arte, le illustrazioni e l’amore per il cinema. Fino “all’incontro folgorante con Bruno Bozzetto, maestro dell’animazione italiana che si infastidisce se lo chiami maestro”. Insomma, una strada fatta di esperienze diverse e importanti che lo hanno portato a produzioni di successo.

Come la serie Netflix di Zerocalcare, “Strappare lungo i bordi”, prodotta proprio da Movimenti Production. Sulla quale subito cade la discussione. Dal racconto dell’incontro con Zerocalcare alle immagini di cosa è accaduto negli studi di Milano e Firenze: “Nella produzione hanno lavorato circa 200 persone, tutte in Italia. Perché c’è tanto talento in Italia”, sottolinea Scorza. Tra un video e l’altro, Scorza soddisfa le curiosità dei ragazzi sul mestiere che svolge. “Sono direttore creativo dello studio, con Davide Rosio, ma spesso sono anche il regista delle prodizioni. Anche in questo caso, con Michele Rech che ha firmato la regia Strappare lungo i bordi”. Poi giù a elencare le varie fasi di un “progetto tipo”, dalla scrittura, e quindi dal concept iniziale che in certi casi può nascere insieme al design, alla parte di elaborazione della cosiddetta “bibbia” del film o della serie, ovvero la storia dei personaggi: “Chi sono, perché agiscono così in quel momento. L’animazione – precisa - differisce dal cinema vero per il motivo che ti inventi tutto, ma proprio tutto”. Dopodiché, “se si entra in produzione si passa a scrivere la sceneggiatura”. Poi, ancora, si passa allo storyboard, “dove si va a definire tutto a livello registico”. Dopo ancora si inizia a tradurre lo storyboard in animazione. Infine, la scelta delle voci da dare ai protagonisti, l’animazione, il taglio finale e la post produzione.

Scorza elogia la creatività: “Gli artisti si capiscono facilmente. Ad esempio, Zerocalcare ha avuto rispetto profondo di tutto quello che gli proponevo. Anzi, lui chiedeva di proporre. Nel caso degli artisti musicali, loro hanno una forza narrativa tale che se ti chiamano vogliono qualcosa di diverso da te”. Insomma, “si lavora da Dio tra creativi quando non ci stanno di mezzo quelli che non sanno niente e credono di sapere tutto”. Tanti i consigli dati ai giffoner, dall’importanza della flessibilità a quella del lavoro di squadra. Perché, dice, “chi si chiude è perduto, sia come produttore che come regista”. 

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