Questo pomeriggio la Sala Truffaut ha ospitato i giffoner della sezione Generator +13 impegnati a prendere visione del film in concorso THE SLEEPING BEAST diretto dal regista Jaak Kilmi presente al dibattito con i giurati insieme all’attore protagonista Nils Jaagup England. Un titolo perfetto come bigliettino da visita, per una storia decisamente atipica, vista la particolare connotazione dei bambini affidata da Kilmi. Il titolo – come dichiarato dal regista in sala – è da considerarsi come una parafrasi della fiaba de La Bella Addormentata nel Bosco (Sleeping beauty). In questo caso, servendosi di un gioco di parole, il cineasta ha voluto modificare la seconda parola con il termine Beast, per indicare la bestia, la cattiveria che è presente nell’animo di una persona. Ma come insegnano le fiabe, per ogni mostro che è presente, c’è sempre un eroe coraggioso pronto a combatterlo e sconfiggerlo.
Un’avventura decisamente misteriosa e pericolosa è quella che vede protagonisti Kristjan e i suoi amici, abitanti di un quartiere rispettabile. Durante le vacanze estive, per trascorrere le giornate senza gli impegni scolastici decidono di trascorrere le loro giornate, in una vecchia fabbrica, nella quale si trova il vecchio Elmar, la guarda di sicurezza. Un giorno come tanti altri, qualcosa di sconvolgente cambierà irrimediabilmente le vite di ognuno di loro. La piccola Lisandra dopo essersi persa vicino alla fabbrica, viene trovata e tratta in salvo da Elmar, prima che potesse finire in una buca molto profonda. L’uomo soprannominato ‘il pervertito’ a causa della sua vita solitaria, nonostante stia cercando di aiutare la piccola, quest’ultima non fa altro che piangere disperata, urlando con tutto il fiato che ha in gola il nome della sorella maggiore Loore. Gli amici accorsi per vedere che fine avesse fatto la bambina, dopo aver ascoltato il pianto proveniente dalla casa del vecchio, iniziano a provocarlo fin quando stanco delle offese inizierà a rincorrerli. L’uomo nel correre, nonostante sia molto anziano, sfortunatamente cade in una buca nascosta molto profonda, sotto gli occhi di Kristjan, che inizialmente decide di non aiutarlo. I suoi amici spaventati all’idea di far sapere ai loro genitori di essere andati nuovamente alle rovine, nonostante glielo avessero impedito, decidono di lasciare l’uomo nella buca. Kristjan schiacciato dai sensi di colpa e preoccupato per le condizioni fisiche dell’uomo, decide a tornare sui suoi passi per trarlo in salvo. Questa sarà scelta si rivelerà la più importante e pericolosa della sua vita, ricevendo continuamente minacce fisiche e psicologiche da parte dei suoi coetanei. La paura di far emergere la verità, di ricevere delle punizioni o il rischio di cambiare scuola, a quanto pare, sono più importanti della vita di uomo. E citando il motivo che ha portato il regista a scegliere questo titolo, Kristjan in questa vicenda rappresenta l’eroe pronto a sconfiggere le bestie, pronte a compiere qualsiasi gesto, pur di far mantenere il loro segreto al sicuro.
La scelta presa dal giovane eroe lo porterà a scoprire la vera natura di coloro che fino a qualche giorno prima erano i suoi migliori amici. Tormentato dalle condizioni fisiche dell’uomo, che peggiorano sempre di più, Krisjan continuerà ad andare avanti per la sua strada, arrivando anche a mettere in pericolo la sua stessa vita. Una cosa è certa, la frase ‘i bambini non sono cattivi. Il cuore dei bambini è puro’ non può essere presa minimamente in considerazione. Tutto il gruppo di amici si mostra crudele, freddo, calcolatore e pericoloso. Una efferatezza e cattiveria nei gesti e nelle parole che difficilmente si è vista in altri film. The Sleeping Beast dimostra che anche nel cuore dei più puri può celarsi una bestia dormiente, pronta a uscire fuori all’occorrenza. Nella continua lotta tra il bene e il male, se è consuetudine giustificare le azioni di bambini, puntando sulla loro ingenuità e inconsapevolezza, in questo caso, ogni attenuante non può essere presa in considerazione.
