"È una storia che esalta il coraggio di esprimere ciò che si prova, perché l'onestà porterà sempre lontano nella vita". Ecco la "chiave" per aprire lo scrigno di LITTLE ALLAN - THE HUMAN ANTENNA, il film per la sezione Elements +6, trasmesso oggi in Sala Lumière. La regista Amalie Næsby Fick offre l'assist per leggere tra le righe del testo umoristico ma anche assurdo. È la storia di un bambino, Little Allan, alla continua e disperata ricerca di nuovi amici. Una ricerca che compensa l'assenza, l'abbandono. Tutto comincia dopo il divorzio dei genitori di Little Allan. Il bambino deve trasferirsi in una città completamente nuova. A causa della sua disperata ricerca, diventa un'involontaria antenna umana per il suo anziano vicino, che è ossessionato dagli UFO. Una notte, una ragazza aliena con poteri telepatici, di nome Britney, si schianta sulla terra. Allan dovrà aiutarla a tornare a casa e tra loro nascerà un'amicizia unica. Tuttavia il ragazzo non è l'unica persona interessata a Britney. Un pazzo collezionista di animali impagliati è, infatti, sulle sue tracce e cerca di rispondere a due annose domande: c'è vita nello spazio e un’aliena si può impagliare? "Linea Knutzon e Peter Frödin con la loro storia su Little Allan hanno creato un'opera che tocca il cuore con il suo umorismo e la sua assurdità - aggiunge la regista - Il piccolo Allan è un ragazzino ansioso che si sente più al sicuro in un ambiente familiare e prevedibile, uno stato d’animo che mi suona profondamente familiare. Volevo quindi creare un ritratto allo stesso modo accurato e divertente di un ragazzo con punti di riferimento che si sgretolano quando i suoi genitori divorziano. LITTLE ALLAN - THE HUMAN ANTENNA è una storia su come affrontare un cambiamento enorme, ma è anche una storia su un'amicizia diversa che nasce proprio quando è più necessario che venga instaurata. Quando sei stato allontanato dalle tue radici, ti mancano gli affetti e tutto il mondo è sottosopra".