Lunedì, 25 Luglio 2022 16:06

Il visto per entrare dal Messico agli Stati Uniti: Far Away From Home racconta l'interminabile attesa

FAR AWAY FROM HOME, lungometraggio trasmesso per la sezione Gex Doc in sala Galileo, è la storia di un gruppo di bambini e adolescenti, provenienti dal Messico e dall'America latina, che attende nei centri di accoglienza di Tijuana una soluzione alla richiesta di asilo per entrare negli Stati Uniti. L'attesa è lunga e incerta, scandisce le giornate. Al punto che i bambini organizzano il gioco del burocrate. Una fila di pietre diventa la scrivania e il pezzettino di carta è il documento fatidico: "Occorrono 18 giorni per ricevere il visto", dice con tono deciso un bambino all'altro. "Le politiche di immigrazione di Donald Trump, che sono rimaste invariate durante l'amministrazione Biden, con l'avallo del governo messicano, hanno trasformato il confine settentrionale del mio Paese in un imbuto dove migliaia di persone devono aspettare diversi mesi per avviare le loro procedure di immigrazione negli Stati Uniti - dice il regista di FAR AWAY FROM HOME, Carlos Hernández Vázquez - Il processo migratorio nella regione è cambiato sostanzialmente, non si parla più di migranti maschi in cerca di lavoro, ora la migrazione è quella di famiglie o bambini che viaggiano da soli, fuggendo dalla violenza dei loro Paesi e regioni”.

I diritti, talvolta, restano nei dettati che le insegnanti fanno ai bambini, quando imparano a scrivere: "Diritto ad un trattamento dignitoso; diritto ad un interprete; diritto ad essere informato sui propri diritti; diritto all'asilo; diritto alla comunicazione e all'assistenza consolare". Cominciano le testimonianze, il documentario mette insieme vite parallele. "Non sono partito con uno zaino pieno di vestiti ma di sogni - racconta un ragazzo - Ho lasciato l'Honduras, sono arrivato al confine tra Messico e Guatemala. Sapevo che non potevo più tornare indietro. Abbiamo sopportato fame, freddo e siccità. Abbiamo chiesto un passaggio e talvolta abbiamo camminato a piedi. Di giorno, di notte". La vita cambia in un batter di ciglia, basta prendere poche cose, perché poche ce ne sono da prendere. Una bambina: "Io e la mia mamma siamo partite da Guadalajara e lì abbiamo comprato i biglietti dell'aereo". Un'altra: "Mi volevano per vendere parti del mio corpo o per la prostituzione". Ora è solo un brutto ricordo: via dalle proprie radici per rinascere come germogli. Nello zaino ci sono i sacrifici di una vita e le speranze per un'altra vita. Manca un timbro per svoltare.

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