Lunedì, 25 Luglio 2022 11:39

L’Arminuta di Giuseppe Bonito conquista il cuore della sezione Parental Experience

Nel quinto giorno del Giffoni Film Festival 2022 i giurati della sezione Parental Experience hanno visto il film fuori concorso L’ARMINUTA diretto dal regista Giuseppe Bonito. La storia è tratta dall’omonimo romanzo bestseller firmato dalla penna di Donatella Di Pietrantonio e vincitore del Premio Campiello 2017. Il titolo scelto dalla scrittrice in dialetto abruzzese – quali sono le sue origini – significa letteralmente ‘rimandata, rivenuta, ritornata’. Esattamente ciò che accade alla giovane protagonista del terzo lungometraggio diretto dal cineasta salernitano Bonito, nel quale una ragazzina all’inizio dell’età adolescenziale dopo esser stata affidata a una famiglia, viene rispedita al mittente, senza un apparente motivo.

Ambientata a Pescare nell’agosto del 1975, una ragazzina di tredici anni dopo esser stata cresciuta da alcuni parenti per anni, vedrà per la prima volta la sua famiglia d’origine, con l’intento di riportarla a casa. Quando la bimba aveva solo qualche mese di vita, i genitori preferirono cederla – termine non a caso – ad alcuni cugini benestanti che vivevano in città. La giovane donna, nota con il soprannome dell’Arminuta, non riesce a capire cosa abbia portato i suoi parenti a prendere questa decisione, che la porterà a dover accettare una vita che non rispecchia in alcun modo la sua personalità. Giunta nella nuova casa, lo scenario che le si palesa davanti ai suoi occhi è totalmente differente da quello vissuto fino al giorno prima. Si ritrova a non avere più alcun tipo di comfort, a non avere amiche con le quali condividere le giornate e soprattutto l’amore dei genitori che per anni si sono occupati di lei. Tutto diventa grigio nella vita dell’Arminuta. La sua nuova vita la vede relazionarsi con una madre che si mostra come una donna stanca della vita, avere a che fare con gli altri cinque figli, ovvero i suoi fratelli che in realtà considera come degli estranei e un padre assente emotivamente e dal temperamento severo.

Per quanto la strada più breve per evadere da questa nuova famiglia sia quello di scappare, arrivando persino a pensare alla morte, la giovane donna non dovrà far altro che capire come sopravvivere a tutto questo. Paradossale come colei che può vantare di avere una doppia mamma – con tutto il pacchetto annesso – alla fine si sente terribilmente sola in questo mondo. La verità che ha portato gli adulti a trattarla come fosse un pacco postale, alla fine verrà fuori durante un pranzo al quale l’Arminuta partecipa con la sorellina Adriana, a casa dell’ex madre e del nuovo compagno.La scelta di rendere più incisivo il cambiamento tra la vita piena di luce della prima famiglia e quella buia della famiglia di origine è stata rappresentata da alcune scelte incisivi. In primis, l’ambientazione che vede spostare il racconto dal mare all’entroterra di un paese; dalla modernità che viene soppiantata da un mondo più ‘antico’ e dalla scelta di far esprimere in italiano, la famiglia che ha cresciuto la ragazza e il dialetto abruzzese per la famiglia naturale di umili origini.

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