Giffoni Movie Tips: Snowpiercer

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2031. Una nuova era glaciale ha trasformato la terra in un'immesa distesa di ghiaccio. Un deserto di solitudine e silenzio. Gli unici sopravvissuti trascorrono la loro vita a bordo di un treno rompighiaccio, che gira ininterrottamente intorno alla terra, alimentato da un motore perpetuo.

Il treno non è altro che un enorme contenitore di ciò che resta della società umana. Diviso in classi sociali, ospita in coda i più poveri e riserva le carrozze anteriori, quelle più eleganti e confortevoli, alle classi abbienti e all'inventore del treno, il potente Wilford. La differenza della qualità della vita è estremizzata al massimo con i poveri costretti a sopravvivere in una claustrofobica miseria che li porta addirittura al disperato e crudele cannibalismo. Un leggero processo di evoluzione e civilizzazione conduce a una convivenza stabile in cui i disgraziati vengono sfamati quotidianamente a patto che obbediscano alle guardie presenti in carrozza e non mostrino il minimo senso di ribellione di fronte ai soprusi e alle decisioni presi dal vertice di questa società on the road. La rivolta però non tarda ad arrivare con gli oppressi decisi a richiare la loro vita pur di arrivare alla testa del treno e riprendersi l'ultimo briciolo di dignità che gli è stata sottratta.

Un rilettura critica dell'ordine prestabilito attraverso la fantascienza commerciale di Bong Joon-ho, talentuoso regista coreano che ha la responsabilità di portare sullo schermo l'opera più costosa mai realizza nel suo paese. Il film non cela le sue ambizioni da botteghino, ben rette dalla scelta di un cast di star molto popolari in cui spiccano Tilda Swinton, Ed Harris e John Hurt, ma non disdegna la profonda riflessione sulla natura umana e i suoi risvolti cupi e inquietanti.

La catastrofe dovrebbe essere discriminante impari quando si arriva a reagire disperatamente pur di sopravvivere, dovrebbe valicare la predisposizione umana a costruire una società gerachica e verticistica fatta di oppressi e oppressori. Purtroppo nel microcosmo che viaggia sui binari costruito da Bong tutto si rivela indistinatamente convenzionale. L'equilibrio umano pare non avere possibilità eque nemmeno in relazione alla sopravvivenza forzata in un mondo che si è ormai sgretolato e non offre prospettive di rinascita. 

Nel finale, però, Bong lascia trasparire una visione molto occidentale della sua teoria sulla spiritualità umana offrendo una possibilità di salvezza tutta improntata sull'innocenza e la semplicità. Scelta condivisibile se si accettano le finalità predominanti del film, che resta di puro intrattenimento.

Presentato fuori concorso all'ultimo Festival di Roma, Snowpiercer arriva in sala conscio di non essere un prodotto d'autore ma un'eccellente metafora sociologica costruita con standard hollywoodiani. Il suo punto di forza è proprio questo: non nascondendo la sua identità cinematografica il film si lascia cogliere nella sua genuinità di contenuti e impressiona vistosamente dal punto di vista visivo. 

Il treno di Bong poco si discosta dalla realtà in cui viviamo. Siamo tutti passeggeri che viaggiano in carrozze distinte ben consapevoli che la crescente insoddisfazione dei più deboli primo o poi condurrà alla catastrofe.

 

 

Orazio M. Di Martino

Additional Info

  • Credits:

    Regia
    Bong Joon-ho
    Soggetto
    Jacques Lob
    Benjamin Legrand
    Sceneggiatura
    Bong Joon-ho 
    Kelly Masterson
    Fotografia
    Kyung-Pyo Hong
    Montaggio
    Steve M. Choe
    Scenografia
    Ondrej Nekvasil
    Musiche
    Marco Beltrami
    Cast
    Chris Evans - Curtis
    Jamie Bell - Edgar
    John Hurt - Gilliam
    Tilda Swinton - Mason
    Octavia Spencer - Tanya
    Song Kang-ho - Namgoong Minsu
    Ed Harris - Wilford
    Produzione
    Park Chan-wook
    Jeong Tae-sung
    Lee Tae-hun
    Steven Nam
    Distribuzione
    Koch Media

     

     

     

Read 2821 times Last modified on Venerdì, 04 Aprile 2014 16:01

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