Lunedì, 26 Luglio 2021 18:01

Documento, a #Giffoni50Plus si parla di rispetto delle diversità, integrazione e inclusione

Documento di buona vita. L'ultima opera di Marco Iermanò, attore e regista italiano, trasferisce sulla pellicola la complessità delle esistenze umane e la straordinaria bellezza dei bambini dell'istituto Gramsci della periferia romana che, nel suo essere allo stesso tempo caso particolare ma anche paradigmatico, lascia in eredità a #Giffoni50Plus una limpida consapevolezza sulla centralità della scuola per la costruzione di una società migliore. Il film è stato proiettato nella Sala Galileo per la sezione GexDoc del Festival. Presenti, oltre all'autore Iermanò, gli interpreti Alessandro Carbonara e Jessica Piccolo Valerani, la vicepreside del Gramsci Annamaria Stecchiotti, la responsabile della distribuzione Francesca Delise.

"Sono felice e onorato di essere a Giffoni -ha esordito Iermanò-. I valori del Festival sono gli stessi valori che ho voluto comunicare con questo mio lavoro: rispetto delle diversità, integrazione, inclusione. Prima di cominciare le riprese avevo realizzato un corto sulla violenza contro le donne. Una signora mi scrisse che non era opportuno parlarne perché si produceva l'effetto contrario. Non sono assolutamente d'accordo. Bisogna parlarne a voce alta. Bisogna tenere gli occhi aperti senza mai chiuderli davanti alla realtà". "Per questa ragione -ha proseguito l'artista di origini calabre classe 1988- ho deciso di affrontare nel film anche questa tematica con l'obiettivo di registrare la reazione spontanea dei bambini. Sono eccezionali. Meravigliosi. La nostra più grande speranza per un futuro migliore". La violenza di genere, unitamente ai valori della integrazione e della inclusione, viene esplorata nell'opera con uno stile privo di filtri che apre uno squarcio profondo nel sentire dello spettatore. Dalla ferita emerge con forza l'importanza delle agenzie educative.

"La scuola -ha detto la dirigente Stecchiotti- non è un'azienda. Noi formiamo uomini affinché siano educati, sapienti e consapevoli. Siamo impegnati, sul terreno della morale e dell'etica, a generare valori positivi. Il nostro lavoro è una missione come quella medica. Di fronte abbiamo essere umani e non dobbiamo dimenticarlo. La scuola deve essere aperta e parlare agli alunni. La conoscenza della vita è fondamentale e significa storia e memoria del passato. Bisogna ripartire da questo tipo di scuola". Il film Documento è stato realizzato in autoproduzione. La colonna sonora porta la firma di Alessandro Carbonara che ha inoltre composto il singolo “You are not alone” insieme ad Agnese Antonelli. "Prima di scrivere il testo della canzone -ha raccontato Carbonara- ho ascoltato attentamente i bambini. Mi sono soffermato su ogni singola parola perché tutto quello che noi adulti diciamo produce un movimento che lascia traccia". Il seme dell'amore va piantato nel campo dell'infanzia. Solo così l'albero della vita potrà dare i suoi migliori frutti. "Quando sei bambino - ha concluso l'attrice Piccolo Valerani- hai una purezza che andrebbe protetta dal rischio di essere perduta per sempre con il passare del tempo. È un momento delicato e decisivo. Servono messaggi e valori giusti".

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