Domenica, 25 Luglio 2021 15:17

Flavio Natalia a IMPACT!: "Se avete un'idea lavorateci e non lasciatela andare"

“In questo momento la competizione tra i creatori di contenuti è feroce, chi ha una buona fantasia ha ottime opportunità. Non demonizziamo il nuovo. Quando c'è libertà, si può decidere cosa guardare. Le piattaforme streaming possono essere linfa vitale per il cinema, per cui il vostro futuro nell'audiovisivo lo dovete costruire da soli. Quando avete un'idea lavorateci, non lasciatela andare”: è il messaggio ai giffoner di IMPACT! da parte di Flavio Natalia, direttore della rivista Ciak. Ad accoglierlo direttamente il direttore e fondatore di Giffoni Film Festival, Claudio Gubitosi, che lancia un appello importante: “Occorre scuotere il sistema del cinema italiano. Serve una visione politica. È lo stupore di Giffoni che affascina. La differenza è che gli artisti non vengono sotto la pressione di presentare un loro film. Sono semplicemente se stessi e questo crea un rapporto di sinergia. Una sera, a Los Angeles, era con noi anche Will Smith, ci fu proposto di portare Giffoni ad Hollywood. Una richiesta per noi sorprendente, e ci siamo chiesti cosa gli mancasse. Abbiamo tutto – ci risposero – ma non abbiamo lo spirito di Giffoni e così, per alcuni anni, abbiamo portato i nostri valori a Los Angeles”.

“Cosa ha in comune Ciak con il festival di Giffoni? – commenta Flavio Natalia – Non apparteniamo a nessuno, non nascondiamo, il nostro è un racconto reale. Quando parli di cinema non descrivi solo i film, ma devi interpretare una passione”. Un incontro a forte impatto emotivo, in uno scenario profondamente travolto dalla pandemia, che ha innescato nuove modalità di fruizione sia cinematografica che di web series, con una proposta sempre più on demand, e le grandi piattaforme di streaming video. “In pandemia abbiamo vissuto lo smarrimento di essere soli. Un film non trasferisce a casa le emozioni di essere in sala e del grande schermo.  Sicuramente questa nuova fase provocherà delle trasformazione nel modo di intendere e di percepire la sala cinematografica. Il cinema delle piattaforme rappresenta una grande occasione, perché il mercato si amplifica. Esplodono produzioni come ‘La Casa di Carta”. Si è alla ricerca di talenti con una buona idea e magari costi minori. Dieci anni fa era più difficile avvicinarsi ai mestieri del cinema. Oggi avete un’occasione da non farvi sfuggire”.

Dall’analisi di Natalia emerge, per il settore, uno scenario di enorme confusione, che segue un momento di silenzio, di disorientamento. Partendo dall’esperienza di Ciak, magazine di settore sia mensile cartaceo che in versione digital, racconta, inoltre, l’enorme difficoltà delle realtà editoriali e della carta stampata, sempre più “spacciata”: “Nessuno spende più 2 euro a settimana per comprare un settimanale.  Cambia anche il mondo del cinema d’autore, confuso con quelle delle serie tv”.

Poi, però, IMPACT! si ribalta, cambia il punto di vista ed è Natalia a chiedere ai giffoner cosa vorrebbero trovare nella rivista Ciak, per dare sfogo alla loro passione. Un dialogo schietto, diretto, in cui i ragazzi evidenziano la necessità di trovare sempre più giovani firme con cui sentirsi più affini. Una sorta di modalità ibrida, in realtà, già intrapresa dal magazine, con la recensione di grandi esperti accompagnata da quella in sala di cinefili scatenati. “Stiamo cercando di inserire gli occhi dei giovani, ma abbiamo bisogno anche della forza dell’esperienza: ad esempio per raccontare sul prossimo numero il festival di Cannes, in senso epocale, come trasformazione”. E sul futuro editoriale aggiunge: “Le tecnologie non muoiono, ma si trasformano, nella ricerca di un nuovo modo di raccontarsi. Questa è una grande occasione per voi. Sta a voi creare, anche i social media. Io non sono un fan di Instagram, perché è un contenuto troppo sintetico per essere utile davvero, ma i sono infine le possibilità, createla voi questa cosa. Il posto fisso nell’editoria è quasi scomparso, la spinta a rinnovare e a mettersi in discussione è molto importante”.

Focus dei ragazzi anche sulle playlist delle piattaforme streaming che dirottano l’interesse. Riflessioni sul cambiamento di approccio al cinema in modalità on demand, con la possibilità di stoppare e fare zapping tra le diverse esperienze di intrattenimento. Sul concetto di qualità e su come si faccia a distinguere un buon film interviene il direttore Natalia: “Qualcuno pensa che le piattaforme siano il male, ma non è così. L’idea è produrre più serie che film, cambia anche la durata del cinema con movie sempre più ridotti in termini temporali. La fruizione generalista sta diventando così marginale che non ha senso interrompere le emozioni di un film con un blocco pubblicitario. Cosa cambia tra vedere una pellicola in sala o a casa? Il grande schermo, la sala dà un’energia che difficilmente Spotify o Netflix o qualsiasi altra piattaforma possano trasferirvi. La qualità è inafferrabile come concetto. Si percepisce quando la gente si specchia in una recensione che racconta le emozioni in buona fede o quando ci si affida a qualcuno per suggerire un buon film. I social sintetizzano, ma non si può sintetizzare tutto”. E conclude: “Questo è un momento in cui chi ha una buona idea non deve essere timido. Ci vuole qualità è un po’ di fortuna. Non pensate in piccolo pensate in grande”.

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