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Sabato, 30 Aprile 2022 18:11

La lezione di Borgomeo: la potenza e la bellezza della parola salverà il rapporto dell’uomo con l’acqua

L’acqua è un bene primario per tutti, un bene che assicura la nostra stessa esistenza e che proprio per questo accende conflitti.

L’acqua è un bene primario per tutti, un bene che assicura la nostra stessa esistenza e che proprio per questo accende conflitti. Quella tra uomo e acqua è perciò una relazione controversa. Con grande capacità affabulatoria ne ha parlato ai ragazzi di Verde Giffoni Edoardo Borgomeo, ricercatore associato all'università di Oxford, autore del libro “L’oro blu” edito da Laterza.

Nei secoli, nella storia dell’umanità l’acqua ha spesso rappresentato un problema. Quando ce n’è poca o quando è troppa, lo è anche oggi con il cambiamento climatico che incombe e condiziona l’ecosistema: “La bellezza della parola - ha detto Borgomeo – è necessaria per spiegare come questi problemi non sono lontani, sono problemi già affrontati dall’uomo nel passato e che toccano la nostra vita. Partiamo dagli elementi semplici del linguaggio per ricostruire questa relazione”.

Per Borgomeo quella con l’acqua è una relazione rotta. Lo dice mostrando una foto, quella di Alok Sharma, presidente della Cop26, che piange: “E’ strano – dice Borgomeo – vedere un uomo di potere, un presidente che piange. Ecco perché questa foto rappresenta bene la rottura nella relazione tra uomo e natura”. E così può essere descritta anche la relazione tra uomo e acqua.

L’acqua può far paura. E può essere vissuta come una minaccia. Però l’acqua genera conflitti per il suo possesso: “Può farci paura – ha continuato Borgomeo – ma la vogliamo tutta per noi. L’Italia figura come primo Paese europeo per prelievi d’acqua per uso potabile e come primo Paese a bere acqua minerale. E’ un controsenso. L’acqua la prelevo e poi ne voglio altra per berla”. Quasi una bulimia dell’acqua: la voglio, la voglio tutta per me, ma poi la rifiuto anche. E’ il caso dell’acqua di fogna, ha spiegato ancora: “E’ qualcosa per cui abbiamo repulsione”. Ma non dappertutto è così: “A Singapore l’acqua di fogna viene riciclata e se ne fa acqua potabile. La chiamano acqua nuova anche se di nuovo non ha nulla”.

L’acqua può scarseggiare. C’è la siccità che può dipendere anche dal cambiamento climatico, come quello in corso: “La storia – ha detto Borgomeo – insegna che quando due Paesi si trovano in condizione di scarsa disponibilità d’acqua non litigano, ma nella maggior parte dei casi cooperano. Oggi non si può dire il cambiamento climatico dal punto di vista geopolitico cosa determinerà. Se il cambiamento dovesse essere molto repentino, i risvolti geopolitici non sono prevedibili”.

Poi c’è il risvolto sociale dell’acqua: ci sono casi in cui la relazione sociale, la dimensione di comunità migliora e si rafforza grazie all’acqua. E questo è un esempio di relazione virtuosa tra acqua e uomo.

L’acqua, poi, è un diritto: “L’Onu – ha aggiunto Borgomeo – riconosce il diritto all’acqua. Sulla carta c’è. Ma per renderlo reale bisogna fare ancora molto. Bisogna lottare, bisogna investire, ma bisogna anche sensibilizzare, ci vuole il racconto, la narrazione, la potenza della parola”.

L’acqua è una risorsa destinata a finire? Fortunatamente no: “L’acqua – ha così concluso – non finisce, si rinnova. Ma adesso dobbiamo fronteggiare il cambiamento climatico. L’acqua non è nemica, ma dobbiamo rispettarla, dobbiamo imparare a rispettare i suoi tempi”.