KATHARINA MUECKSTEIN Katharina Mueckstein è nata a Vienna nel 1982. Ha studiato filosofia e studi di genere. Dal 2004 al 2010 ha studiato regia alla Film Academy dell'Università di Musica e Arti sceniche di Vienna. Nel 2010 ha fondato - insieme a Flavio Marchetti, Michael Schindegger e Natalie Schwager - la casa di produzione La Banda film. Dal 2011 è membro del consiglio di amministrazione del club “FC Gloria - Women Networking Film” per promuovere il lavoro delle registe in Austria. Il suo primo film da regista e sceneggiatrice, TALEA, è stato premiato al Max Ophüls Prize 2013. L’ANIMALE, il suo secondo film, è stato presentato alla Berlinale nel 2018 nella sezione Panorama.
Dichiarazione del regista Mentre lavoravo alla sceneggiatura de L'ANIMALE ero preoccupato da una delle grandi contraddizioni dei nostri tempi: idealizziamo l'individualismo ma allo stesso tempo ci sottoponiamo a forti vincoli esterni, spesso senza nemmeno accorgercene. Non molto tempo fa, era assolutamente chiaro a cosa dovevamo ribellarci: convenzioni, ingiustizie, sottomissione. Oggi è più complesso e più difficile capire cosa ci rende non liberi. I personaggi di L'ANIMALE sono oggettivamente liberi di fare ciò che vogliono. Ma, internamente, combattono contro la sensazione di non essere liberi di scegliere e desiderano cambiamento e veridicità. Come autore, mi intriga una domanda: come essere se stessi quando i nostri desideri entrano in collisione con quello che ci si aspetta da noi, quando oscilliamo tra ansia e coraggio. L'evoluzione delle convenzioni, delle opinioni e delle strutture della vita sociale è in primo luogo basata sulle emozioni. Nei miei film, cerco di rendere visibile questa interazione tra il personale e il politico. Durante il mio lavoro su L'ANIMALE, ho spesso pensato ai drammi in costume e alle figure tragiche delle storie d'amore del XIX secolo che narravano l'impossibilità di essere se stessi in un mondo governato da convenzioni rigorose. L'ANIMALE è la mia risposta personale alla domanda su quanto siamo davvero liberi oggi. Vedo noi stessi, e quindi anche i personaggi della mia storia, vivere con un dubbio costante e in eterno conflitto. Sappiamo cosa ci si aspetta da noi, ciò che è apparentemente buono e giusto per noi. E non siamo nessuno se non ci adattiamo alle circostanze. Vogliamo piacere ed essere rispettati. Siamo sensibili e abbiamo spesso paura. Abbiamo imparato bene a controllare le nostre vite interiori, i nostri desideri e le nostre emozioni e ad essere razionali. Se necessario, siamo disposti a sopprimere parti della nostra vita interiore per compiacere il mondo esterno. […] Nella sua canzone L'ANIMALE, Franco Battiato canta in maniera struggente dell'animale che ha dentro di sé. L'animale rappresenta ciò che portiamo dentro di noi, che ci guida che lo vogliamo o no. La voce di Battiato potrebbe essere la voce di uno dei personaggi del film. Tutti sentono l'abisso che separa ragione e desiderio interiore. In contrasto con gli esseri umani, un animale non ha un repertorio per nascondere le sue emozioni, non riflette sulle domande della ragione, e quindi conosce solo il proprio essere autentico. L'utopia de L'ANIMALE è l’umana lotta per trovare, nel mondo esterno, un luogo adatto alla propria più profonda essenza. Qualcuno che possa unire le tre forze della passione, del desiderio e della ragione per diventare libero.
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