Suzanne Crocker
Suzanne Crocker, canadese, originaria dello Yukon, nel 2009 è passata dal lavoro di medico di famiglia nelle zone di campagna alla carriera di regista. Nel 2010 ha diretto il cortometraggio d’animazione TIME LINES. ALL THE TIME IN THE WORLD è il suo primo lungometraggio documentario.
Dichiarazioni della regista
“ALL THE TIME IN THE WORLD è un documentario molto personale che segue il viaggio compiuto dalla mia famiglia quando abbiamo cercato una nuova prospettiva, riducendo i bisogni fondamentali di calore, di riparo, di cibo e di acqua, passando nove mesi a vivere un’esistenza dettata dalle stagioni piuttosto che dall’orologio.
“Le intuizioni dei miei tre figli, di 10, 8 e 4 anni, offrono una voce potente per tutta la durata del film.
“Non c’era una troupe esterna. L’intero documentario è stato girato con una sola telecamera. (Mia figlia, di 8 anni, è stata assistente operatrice). La mia famiglia ha imparato in fretta a ignorare la telecamera, consentendo così di presentarvi uno sguardo intimo nel naturale svolgersi della nostra vita nei boschi.
“Abbiamo passato questi nove mesi a riprendere, e a vivere solo di risorse naturali, senza elettricità, senza acqua corrente, senza Internet. Tutto questo ha posto delle sfide speciali, per la ricarica delle batterie, per le riprese nelle condizioni di scarsa illuminazione di un inverno nel Canada del Nord, e per le riprese in condizioni di freddo estremo (nel giorno più freddo, la temperatura è arrivata a -51 gradi).
“Una delle sfide più grandi, tuttavia, è stata la corda sottile sulla quale ho camminato come regista e come direttrice della fotografia della mia storia, soprattutto perché la motivazione di questa avventura stava nell’imparare come cogliere l’attimo presente, riavvicinarci in quanto famiglia l’uno all’altro, e ricreare il contatto con il nostro ambiente naturale. Era importante rimanere fedeli a questo obiettivo, e non limitarci semplicemente a sostituire le distrazioni da cui con grandi sforzi ci eravamo districati, con la distrazione di realizzare un documentario.
“Questo non è un documentario di sopravvivenza in ambienti selvaggi, né è un documentario sul vivere fuori dal mondo. ALL THE TIME IN THE WORLD è un film sulle possibilità che si aprono nelle trame delle nostre esistenze, nel corso delle quali, anche se sappiamo di non avere tutto il tempo del mondo, facciamo delle scelte su come pensare al tempo che abbiamo e su come scegliere di trascorrerlo”.