Dan Scanlon
Born 1976, Michigan. He graduated with a BFA from the Columbus College of Art and Design in 1998. He was an animator for the short THE INDESCRIBABLE NTH and the feature JOSEPH: KING OF DREAMS. He served as a storyboard artist for THE LITTLE MERMAID II: RETURN TO THE SEA and 101 DALMATIANS II: PATCH'S LONDON ADVENTURE. In 2001 he joined Pixar, where he was a storyboard artist for CARS and TOY STORY 3. in 2006 he co-directed along with John Lasseter the short film MATER AND THE GHOSTLIGHT. In 2009 he wrote and directed a live-action feature film, TRACY. MONSTERS UNIVERSITY his is first animated feature film as a director.

Dan Scanlon
Nato nel 1976 nel Michigan. Nel 1998 si laurea al Columbus College of Art and Design. È stato animatore per il cortometraggio THE INDESCRIBABLE NTH e per il lungometraggio GIUSEPPE IL RE DEI SOGNI. È stato creatore di storyboard per LA SIRENETTA II - RITORNO AGLI ABISSI e per LA CARICA DEI 101 II - MACCHIA, UN EROE A LONDRA. Nel 2001 è entrato alla Pixar, dove ha lavorato come storyboard artist per CARS - MOTORI RUGGENTI e per TOY STORY 3 - LA GRANDE FUGA. Nel 2006 ha diretto, insieme a John Lasseter, il cortometraggio CARL ATTREZZI E LA LUCE FANTASMA. Nel 2009 ha scritto e diretto un lungometraggio dal vero, TRACY. MONSTERS UNIVERSITY è il suo primo lungometraggio d’animazione da regista.

Director’s statement
“We wanted MONSTERS UNIVERSITY to be Mike’s story. His drive and sincerity are so compelling, his quest so personal. Setting the story at the time when Mike is first venturing into the world by himself allowed us to delve into his journey of self-awareness, experiencing with him the fun, the ups and downs, the friendships and the revelations that come with growing up. It’s during these years, whether in college or not, that we tend to learn who we are. And it’s not necessarily who we thought we were.
“One of the challenges with a prequel is that by definition, everyone knows how the story ends. So it can be difficult to uncover the drama because we already know everything’s going to work out. It’s hard to define those stakes. You have to learn something new about the characters – which we ultimately do in MONSTERS UNIVERSITY. We had to push the drama far enough that it almost threatened the way people felt about these characters, while ensuring that when the movie ends, we actually do the opposite by bringing the audience even closer to Mike and Sulley.
“The whole filmmaking process mirrors the path our characters take in this movie. It’s not a straight line from beginning to end – but one filled with dips and peaks, left turns and a lot of rerouting. But – like Mike’s story – it all works out exactly like it should.
“It’s a college movie, a coming-of-age story, so we wanted it to be really fun and capture that experience of self-discovery. We’re definitely going for laughs, but also an emotional story that’s relatable. The most important thing for us is to tell a story that makes people feel good. Maybe someone’s just had some failure in life or feels like a big dream has fallen apart. That person might walk out of the theatre feeling that there’s hope – that it happens to everyone. Their dream might have to change course, but it’s not the end of the world.
“This movie does something that is rarely done. It shows someone who has a dream and a desire that doesn’t work out the way he expects it to. I think that happens to everyone in some way or another, so we really wanted this movie to show that sometimes when you reach those walls, there’s something better around the corner. It’s not the end of the world. Mike Wazowski is the perfect guy to tell that story”.

Dichiarazioni del regista
“Volevamo che MONSTERS UNIVERSITY fosse la storia di Mike. La sua sincerità e il suo spirito d’iniziativa sono irresistibili, la sua ricerca è davvero molto personale. Ambientare la storia nel periodo in cui Mike si avventura per la prima volta da solo nel mondo ci ha permesso di esplorare a fondo questo viaggio di autoconsapevolezza, sperimentando insieme a lui il divertimento, gli alti e bassi, le amicizie e le rivelazioni che si avvicendano nella crescita. È durante questi anni, all’università ma non solo, che tendiamo a capire chi siamo, che non coincide necessariamente con chi pensavamo di essere.
“Una delle sfide poste da un prequel è che, per definizione, tutti sanno come finisce la storia. Quindi potrebbe essere difficile svelare la trama, perché sappiamo che tutto andrà per il meglio. È difficile decidere come procedere. Devi imparare qualcosa di nuovo sui personaggi, cosa che facciamo in MONSTERS UNIVERSITY. Dobbiamo spingere la storia tanto lontano da minare il modo in cui il pubblico ha percepito questi personaggi fino a oggi, assicurandoci allo stesso tempo che per la fine del film saremo riusciti a fare esattamente il contrario, avvicinando il pubblico ancora di più a Mike e Sulley.
“L’intero processo di produzione rispecchia il percorso che i nostri personaggi intraprendono in questo film. È una linea non dritta dall’inizio alla fine, ma piena di alti e bassi, svolte e molte deviazioni. Ciononostante, come la storia di Mike, tutto va esattamente come deve andare.
“È un college movie, una storia di crescita, quindi abbiamo voluto che fosse davvero divertente, e che catturasse l’esperienza della scoperta di sé. C’è da ridere, ma è anche una storia emozionante nella quale ci si può facilmente identificare. Il punto per noi più importante è raccontare una storia che faccia stare bene chi la segue. Magari qualcuno ha appena subito una sconfitta o sente che un grande sogno si è appena infranto. Quella persona potrebbe uscire dal cinema sentendo che c’è speranza, che succede a tutti. Il loro sogno potrebbe cambiare, ma non è la fine del mondo.
“Questo film fa qualcosa che viene fatto di rado: mostra qualcuno che ha un sogno e un desiderio che non si realizzano nel modo in cui egli si aspettava. Penso che accada a tutti, in un modo o nell’altro, così abbiamo voluto che questo film mostrasse che, a volte, quando ci si trova davanti a un muro, si scopre che dietro l’angolo c’è qualcosa di meglio. Non è la fine del mondo. Mike Wazowski è il personaggio perfetto per raccontare questa storia”.