Sinossi
Borgo (Emilia Romagna), tra il 1930 e il 1935. Titta è un adolescente alla ricerca della propria identità, circondato da una famiglia singolare, immerso nella vita della provincia tutta casa, chiesa, feste fasciste e celebrazioni folcloristiche. Il padre Aurelio è un piccolo impresario edile sempre in lite con la moglie; zio Patacca vegeta alle spalle dei parenti; zio Teo è in manicomio; il nonno ci prova con la domestica. Oltre la famiglia, una galleria di personaggi bizzarri e indimenticabili che ci raccontano un momento lontano.
AMARCORD ha vinto l’Oscar come miglior film straniero nel 1973. Ha scritto Gian Luigi Rondi: «Amarcord, in romagnolo “A m'arcord”, mi ricordo, la chiave di tutta la poetica felliniana, la cifra di un autore che, da quando fa cinema, nei suoi momenti più alti è sempre andato alla “ricerca del tempo perduto”, trovando nei ricordi, nella memoria, la fonte più viva della sua ispirazione, unico Poeta nella cultura italiana che abbia saputo trasporre dalle lettere al cinema il mirabile congegno di Proust».