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GIFFONI FILM FESTIVAL 2004 - 17.24 luglio

Sezioni e Film

OSAMA

Category: Edizione 2004

Sinossi

Una donna afgana e la figlia dodicenne perdono il lavoro quando i Talebani chiudono l’ospedale dove lavorano. I Talebani, inoltre, proibiscono alle donne di uscire di casa senza un uomo che le accompagni. Ma il marito e figlio della donna sono morti, così non c’è nessuno che sostenga la famiglia e, non potendo lasciare la casa, la madre non sa cosa fare. Sentendo di non avere altra scelta, traveste la figlia da maschio e la chiama Osama. La ragazza si avventura così in un terribile viaggio durante il quale dovrà tentare di impedire ai Talebani di scoprire la sua vera identità. Ispirato a una storia vera, OSAMA è il primo film interamente afgano girato dall’ascesa dei Talebani.

Titolo Originale OSAMA
Titolo Italiano OSAMA
Categoria Fuori concorso
Sezione Reload
Tipologia Lungometraggio
Anno di Produzione 2003
Durata 82'
Nazionalità Giappone, Irlanda
Regia di Siddiq Barmak
Soggetto di Siddiq Barmak
Sceneggiatura Siddiq Barmak
Fotografia Ebrahim Ghafori
Montaggio Siddiq Barmak
Scenografia Akbar Meshkini
Suono Hussein Mahdavi
Musiche Mohammad Reza Darwishi
Interpreti principali Marina Golbahari (Osama)
Mohammad Arif Herati (Espandi)
Zubaida Sahar (madre/mother)
Mohammad Nadir Khwaja (Mullah)
Gul Rehman Ghorbandi (Moazin)
Prodotto da Siddiq Barmak, Julia Fraser, Julie Lebrocquy, Frank Mannion, Makoto Ueda
orario ingresso

osama regSiddiq Barmak

Nato nel 1962 a Panjshir, in Afghanistan, è regista, sceneggiatore e montatore. nel 1987 si diploma in regia all’Università di Mosca. Dal 1992 al 1996 è a capo dell’Organizzazione Cinematografica Afgana ma, con l’ascesa dei Talebani al potere, viene esiliato in Pakistan. Alla caduta del regime, rimette in piedi l’Organizzazione Cinematografica Afgana e fonda la Buddha Film Organisation. Purtroppo tutti i lavori di Barmak precedenti l’esilio sono stati confiscati dal regime talebano. Tra questi ricordiamo ASCENT (UROOJ), sulla resistenza afgana all’invasione sovietica. Nell’aprile 2003 Mohsen Makhmalbaf gli affida l’Afghan Children’s Education Movement (ACEM). Così facendo l’ACEM viene ufficialmente consegnata alla gente afgana e, oggi, continua la sua opera di promozione della letteratura, della cultura e delle arti presso i bambini afgani.

 

Dichiarazioni del regista

“È molto importante per il nostro cinema parlare della società afgana. Il cinema è molto potente. Al momento l’85% degli afgani sono analfabeti, non possono dunque leggere libri o giornali. Così il potere delle immagini può essere veramente grande e aiutare la gente a comprendere ciò che accade.
“Ho cambiato il titolo e il finale, erano troppo ottimistici e idealisti. Nel primo finale le donne riuscivano a fuggire e a realizzare i loro sogni. Tuttavia, montando il film, mi sono reso conto che le donne afgane non hanno ottenuto la libertà, e la bambina, che rappresenta la parte femminile della società afgana, vive ancora rinchiusa in casa come in una prigione. Dopo 23 anni di guerra, naturalmente, le cose non cambiano in una notte: c’è bisogno di almeno quattro, cinque o anche dieci anni perché le cose cambino davvero”.

Produzione
Barmak Film

 

Distribuzione italiana
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Lucky Red
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phone +39 06 37352296
fax +39 06 37350415
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