GABRIELE MUCCINO
Figlio di Luigi Muccino, dirigente RAI, e di Antonella Cappuccio, costumista e pittrice, Gabriele Muccino si iscrive alla facoltà di Lettere dell'Università La Sapienza di Roma, ma abbandona quasi subito gli studi universitari per avvicinarsi al cinema, offrendosi in qualità di assistente volontario e frequentando il Centro Sperimentale di Cinematografia di Cinecittà nel corso di regia. Per anni dirige mini docu-fiction della durata di sette minuti, che ricostruiscono incidenti realmente avvenuti e terminati a lieto fine, per il programma Ultimo Minuto di Rai 3. Grazie a questa lunga esperienza Muccino avrà modo di esplorare e trovare un suo stile personale di racconto, che svilupperà in seguito negli anni in cui diverrà un cineasta.
Dopo Ultimo Minuto, nel 1997, realizza documentari sulla savana africana in Kenya, Tanzania e Sudafrica, che considera un'esperienza estremamente formativa e indimenticabile. Al suo ritorno realizza il cortometraggio Io e Giulia, interpretato da Gabriele Corsi e Stefania Rocca. Un anno dopo, grazie a quel cortometraggio, nato come sorta di trailer del primo film che si sentiva pronto a realizzare, si rivolge al produttore Domenico Procacci, proponendogli il copione di Ecco fatto. Nato come film TV e poi destinato al cinema, Ecco fatto è in concorso al Torino Film Festival, ricevendo una buona accoglienza da parte della critica.
Nel frattempo Muccino cura la regia di alcuni noti spot pubblicitari per Aperol, San Benedetto, Vodafone, Nescafè, Pagine Gialle, Telecom, Granarolo, Pepsi, Tim, Wind, Findus, Intimissimi, Fiat e Lancia, un cortometraggio ispirato a La dolce vita dal titolo She Was Here e un altro per Peroni Nastro Azzurro UK, dal titolo Senza Tempo.
Il successo arriva con la pellicola successiva a Ecco fatto, Come te nessuno mai (1999), nel quale debutta come attore il fratello Silvio. Parzialmente autobiografico, il film è un ritratto dell'adolescenza di alcuni ragazzi di un liceo romano e riscuote un ottimo successo alla Mostra del Cinema di Venezia.