Sinossi
Dopo le vacanze, Caussat e Bruel stanno tornando al collegio, dove la loro vita è triste, noiosa, come tutte le prigioni. Ma c'è una una rivolta nell'aria...
Sinossi
Dopo le vacanze, Caussat e Bruel stanno tornando al collegio, dove la loro vita è triste, noiosa, come tutte le prigioni. Ma c'è una una rivolta nell'aria...
Titolo Originale | Zéro de conduite: Jeunes diables au collège |
Titolo Italiano | Zero in condotta |
Categoria | Fuori concorso |
Sezione | I ragazzi nel Cinema Francese |
Tipologia | Cortometraggio |
Anno di Produzione | 1933 |
Durata | 47' |
Nazionalità | Francia |
Regia di | Jean Vigo |
Sceneggiatura | Jean Vigo |
Interpreti principali | Jean Dasté, Robert le Flon, Louis Lefebvre |
JEAN VIGO
Jean Vigo (Parigi, 26 aprile 1905 – Parigi, 15 ottobre 1934) è stato un regista francese, da molti considerato uno dei massimi maestri del cinema, nonostante la sua breve vita, fu ritenuto dai più autore maledetto in virtù degli accostamenti agli scrittori Arthur Rimbaud e Louis-Ferdinand Céline che parte della critica fece.
Figlio dell'anarchico Eugène Bonaventure de Vigo, il direttore del giornale Le Bonnet Rouge, relativamente influente, il quale si firmava Miguel Almereyda (il cognome è anagramma di Y a la merde). Nel 1914 suo padre viene arrestato e chiuso nella prigione di Fresnes. Verrà trovato morto, strangolato dai lacci delle sue scarpe.
Negli anni della scuola passa da un liceo all'altro, senza riuscire a socializzare con i compagni di scuola.
Nel 1929 realizza À propos de Nice, un film muto di 25 minuti che esamina le disuguaglianze sociali nella Nizza degli anni 1920. Nel 1931 gira Taris, roi de l'eau, un elegante documentario di 11 minuti sul campione di nuoto Jean Taris, tra le prime opere con riprese subacquee.
Nel 1933 gira Zéro de conduite, film di soli 47 minuti che rappresenta una ribellione scolastica: quattro collegiali puniti per cattiva condotta si rivoltano contro le autorità scolastiche attaccandole con colpi di cuscino e sberleffi, fino a fuggire per i tetti del collegio verso un immaginario mondo di libertà.
Infine nel 1934 realizza L'Atalante, lungometraggio che la tubercolosi (peggiorata anche dalla lavorazione del film ambientato sui canali della Francia settentrionale) non gli consentirà di finire. Si tratta di una delle storie d'amore più amate dagli appassionati e dagli studiosi di cinema.
Jean Vigo muore di tubercolosi a Parigi a 29 anni e viene sepolto nel cimitero parigino di Bagneux.