Sezioni e Film

IL DIARIO DI SUEKO - IL SECONDO FRATELLO

Category: Edizione 1974

Sinossi
Giappone, fine del secondo conflitto mondiale. Quattro orfani si separano: Kiichi va in fabbrica, Yoshiko si reca in un'altra città, Takaichi trova impiego in un'azienda per l'essicazione del pesce, Sueko viene affidata al gestore dei bagni pubblici. Solo il secondo fratello tornerà al villaggio.

Titolo Originale NIANCHAN
Titolo Italiano IL DIARIO DI SUEKO - IL SECONDO FRATELLO
Categoria Fuori concorso
Sezione Rassegna del Cinema Giapponese
Tipologia Lungometraggio
Anno di Produzione 1959
Durata 101'
Nazionalità Giappone
Regia di Shôhei Imamura
Sceneggiatura Shôhei Imamura, Ichirô Ikeda
Fotografia Shinsaku Himeda
Musiche Toshirō Mayuzumi
Interpreti principali Hiroyuki Nagato
Kayo Matsuo
Takeshi Okimura
Akiko Maeda
Kô Nishimura
Yoshio Omori
Taiji Tonoyama
Shinsuke Ashida

 regista shohei imamuraSHÔHEI IMAMURA
Shōhei Imamura (Tokyo, 15 settembre 1926) è un regista e sceneggiatore giapponese, ed è uno degli autori più importanti della nouvelle vague giapponese. Dopo la laurea nel 1951, Imamura comincia a lavorare agli studi Ōfuna della Shochiku come assistente alla regia di Yasujiro Ozu nei film "Inizio d'estate" (Bakushû) (1951), "Il sapore del riso al tè verde" (Ochazuke no aji) (1952) e "Viaggio a Tokyo" (Tokyo monogatari (1953). Lo stile rigoroso e controllato con cui Ozu rappresenta la società giapponese del dopoguerra è però distante dal gusto di Imamura, che erediterà comunque dal maestro l'interesse per l'indagine sociale.
Imamura lascia la Shochiku nel 1954 e viene ingaggiato come regista dalla diretta concorrente, la Nikkatsu, dove esordisce nel 1958 con "Desiderio rubato" (Nusumareta yokujo): storia di attori girovaghi, il film mostra già l'interesse del regista per il mondo degli emerginati e il caos morale del dopoguerra e la sua predilezione per gli intrecci non lineari. Scontenti dei contenuti radicali del film, i dirigenti della Nikkatsu impongono a Imamura alcuni soggetti più leggeri: "Stazione Nishi-Ginza" (1958) è un'esile commedia costruita attorno a una canzone di successo, "Desiderio inappagato" (1958) e "Il Diario di Sueko - Il secondo fratello" (1959) sono drammi altrettanto lontani dalle preferenze del regista. Con "Porci, geishe e marinai" (1961), Imamura torna a soggetti a lui più cari descrivendo il mercato di contrabbando tra le forze di occupazione americane e la yakuza giapponese. Ancora una volta la Nikkatsu non approva il contenuto esplicitamente politico del film (che paragona il popolo giapponese a un branco di maiali venduti clandestinamente agli occupanti) e impedisce a Imamura di lavorare per due anni.
Il film successivo, "Cronache entomologiche del Giappone" (1963) è ancor più esplicito del precedente: nella difficile storia di una ragazza di campagna si riflette la condizione femminile in un periodo di forti mutamenti sociali. "Desiderio di omicidio" (1964), fredda descrizione del rapporto di odio e pietà tra una giovane e il rapinatore che l'ha stuprata, ribadisce la durezza dello stile del regista e la sua attenzione per personaggi alla deriva. I tre film sanciscono l'affermazione di Imamura come uno degli autori fondamentali della Nouvelle Vague nipponica.
Insofferente alle imposizioni dei produttori, Imamura lascia la Nikkatsu nel 1965 e fonda una sua compagnia di produzuione, la Imamura Productions. Il suo primo film indipendente è un adattamento del romanzo di Akiyuki Nosaka (autore anche di Una tomba per le lucciole) "I pornografi", descrizione impassibile di un gruppo di piccoli criminali a Osaka; esplicitando il suo stile quasi entomologico, Imamura aggiunge un sottotitolo, Introduzione all'antropologia. Il film successivo, "Evaporazione dell'uomo" (1967), accentua la tendenza documentaria dei suoi film in una direzione meta-cinematografica. "Il profondo desiderio degli dei" (1968) è una descrizione dello scontro tra modernità e tradizione in un'isola del Giappone meridionale: costoso e ambizioso (dura quasi tre ore), il film è un insuccesso di pubblico e per tutti gli anni settanta Imamura è costretto a limitarsi a film documentari e a basso costo. "Storia del Giappone del dopoguerra raccontata da una barista" (1970) è il più celebre e riuscito di questi documentari a basso costo, e ripropone una forte figura femminile sullo sfondo della società giapponese in cambiamento.

 

produzione
Nikkatsu
(Giappone)

distribuzione internazionale
Nikkatsu Corporation
(Giappone)