GIFFONI FILM FESTIVAL 2021 - 21.31 Luglio

JORIT

31 LUGLIO

Biografia

Il suo vero nome è Jorit Ciro Cerullo ed è un artista italiano, specializzato in arte urbana. Hanno scritto su di lui le più grandi testate giornalistiche internazionali tra cui The Guardian, BBC, Middle East Eye, TeleSur, Euronews. È stato riconosciuto da critici internazionali come Achille Bonito Oliva e la sua attività artistica è divenuta materia di studi e trattati universitari. 

È in grado di affiancare forti messaggi di natura sociale al suo profondo realismo e alla sua grande padronanza tecnica del mezzo pittorico.

Ha iniziato a farsi conoscere a partire dal 2005 attraverso una serie di graffiti eseguiti a Napoli, nella periferia nord e nel centro storico e ha frequentato le Yard (depositi dei treni dove i writer sono soliti dipingere in maniera illegale su di essi) di molti paesi europei. 

I primi lavori, realizzati su treni e mura, pur esprimendo elementi di originalità stilistica, erano molto legati all’espressione tipica del Graffitismo tradizionale. Nei primi anni l’attività pittorica di Jorit è affiancata da una costante militanza politica che lo porta a entrare in contatto con i movimenti no-global e di rivendicazione dei diritti sociali.

A partire dal 2005 le sue opere iniziano ad avvicinarsi sempre più a uno stile figurativo. Con il tempo pur non abbandonando mai del tutto il Graffitismo, decide di concentrarsi prevalentemente sulla raffigurazione realistica del volto umano.

A partire dal 2008 inizia ad essere riconosciuto da alcuni musei e così realizza una mostra al MACRO di Roma, al Museo MAGMA e al P.A.N. di Napoli ed espone le sue opere in alcune gallerie a Londra, Berlino, Sydney e Roma. Negli anni 2000 e 2010 la sua attività si internazionalizza sempre di più, restando principalmente legata alla strada e alla fruizione gratuita per tutti.

Dal 2013 in poi la sua attenzione si concentra esclusivamente sulla raffigurazione realistica del volto umano che decide di marchiare con due strisce rosse sulle guance, significato che rimanda a rituali magici/curativi africani, in particolare alla procedura della scarnificazione, rito iniziatico del passaggio dall’infanzia all’età adulta, legato al momento simbolico dell’entrata dell’individuo nella tribù. Così decide di raffigurare le persone delle città che visita in tutto il mondo, marchiandole attraverso il rito pittorico e facendole entrare a suo dire nella “Human Tribe”.

Nei murales realizzati da Jorit sono “nascoste” delle scritte, parole e frasi che spesso ampliano il significato delle opere. Sono state raccolte per la prima volta da Vincenzo De Simone, psicologo e fotografo partenopeo, nell’ambito del progetto “La gente di Napoli.