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Libera la musica, libera la mente, libera il verde. Prendi un sogno, fanne un’idea semplice di felicità. Mettici l’energia, tutta. Quella che sa parlarti di cose belle, di cose che ti salvano la vita. Ti sembrerà di conoscere nuove sfumature di ogni colore. È un film di immagini senza tempo, pronte a diventare infinite.
“Siate come milioni di colibrì: solo insieme possiamo spegnere l’incendio dell’inquinamento ambientale”.
“Sono un quarantenne ma vivo come Peter Pan ”: ha esordito così  Simone Rugiati , cuoco toscano classe 1981, artista e professionista poliedrico, di fronte alla platea dei giffoner, ai quali ha raccontato il suo “mal d'Africa” e i progetti che lì porta avanti.
L’acqua è un bene primario per tutti, un bene che assicura la nostra stessa esistenza e che proprio per questo accende conflitti.
E’ l’ultimo dei quattro giorni di Verde Giffoni, l'iniziativa rivolta alla salvaguardia del pianeta e alla generazione Z. Ospite di questa speciale rassegna, una delle realtà fiore all’occhiello della sostenibilità italiana, Biorfarm: prima comunità agricola digitale e società benefit.
Da uno che ha ideato un progetto, Dare parola ai giovani, per creare con loro un Manifesto sul cambiamento da sottoporre all'attenzione di Papa Francesco e del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, non era difficile aspettarsi un incontro giocato sulla parola, in tutte le sue molteplici sfaccettature.
In collegamento con la Sala Blu della Multimedia Valley: ”Iniziativa in linea con la nostra strategia. Con il Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola stanziati 54 milioni di euro”. A seguire la realizzazione del frutteto Giffoni: dieci aranci donati da Biorfarm simbolo di nuova vita. Jacopo Gubitosi: “Quattro giorni di felicità. Da qui la nostra primavera delle idee”
Un pianeta da salvare, salvaguardando tutti gli elementi che lo compongono: questo il messaggio emerso dalla visione degli ultimi due film di Verde Giffoni, l'iniziativa rivolta alla salvaguardia del pianeta e alla generazione Z.
Verde Giffoni, dove si balla. Un posto sensibile, vibrante, curioso. Stravagante. Uno spazio senza pareti, dove Dargen D’Amico salta e la musica pare completare di suoni e energia ogni cosa. 
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